Ordine dei giornalisti a fianco di David Oddone

Ordine dei giornalisti a fianco di David Oddone

BOLOGNA- L’elenco degli avversari della Repubblica di San Marino si allunga. Alle dichiarazioni di guerra delle procure, del fisco e del ministero dell’Economia italiano italiano, si aggiunge quella dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna. Proprio da Bologna si annuncia che l’Ordine regionale ha intenzione di correre in aiuto di David Oddone, giornalista de “L’Informazione” querelato dal segretario di Stato sammarinese all’Industria Marco Arzilli. In una nota a firma del presidente Gerardo Bombonato, l’Ordine dell’Emilia Romagna fa sapere infatti che fornirà assistenza legale a Oddone contro il ricorso legale nei suoi confronti annunciato, in una “lettera aperta”, dall’esponente del governo del Titano.


Non solo: l’Ordine chiede contestualmente ai Capitani Reggenti e al segretario di Stato per la Giustizia della Repubblica di San Marino, Augusto Casali (che ha la delega all’informazione) “un incontro a breve per discutere, in spirito collaborativo, della tutela della legalità, della libertà di informazione e di critica”. In più, l’irritazione della stampa è rivolta contro la mancata solidarietà delle istituzioni del Titano verso Oddone, minacciato di morte nel corso della “legittima opera di chiarificazione sui sospetti che gravano su alcune operazioni economiche e bancarie nella Repubblica”.

Marco ArzilliDi fatto, rileva il presidente dell’Ordine, Gerardo Bombonato, malgrado le sollecitazioni compiute dal giornalista per ottenere dati e chiarimenti sul “caso licenzopoli”, l’unica risposta che Oddone ha ricevuto dalle autorità di governo è stata la lettera aperta in cui il segretario di Stato Marco Arzilli, “ignorando completamente le minacce di morte a Oddone, annuncia che ricorrerà alle vie legali contro il nostro collega”. L’Odg emiliano romagnolo non manca di rilevare che il fatto è avvenuto in un Paese “dove non è riconosciuta la professione giornalistica, dove non esiste un Ordine e un sindacato di categoria”. E, tra le peculiarità tutte sammarinesi, l’istituzione giornalistica rileva che sul Titano “gli italiani non possono avere per legge un contratto a tempo indeterminato e sono vincolati ad un permesso di lavoro che è lo stesso governo a concedere”.

Ciliegina sulla torta, la nota dell’ordine riporta in calce le parole del consigliere Gian Nicola Berti- dello stesso partito di Arzilli- “veramente minacciose” risuonate nell’ultimo Consiglio grande e generale: “Io mi chiedo- si è interrogato Berti riferendosi indirettamente alla nazionalità italiana di Oddone- quale cittadinanza hanno certi giornalisti che scrivono male del nostro Paese”.

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