Giovedì 26 ottobre al Teatro Nuovo inizia la Stagione Teatrale 2023/24 di San Marino Teatro con Otello Circus, un’opera lirico teatrale di Antonio Viganò, Teatro la Ribalta – Kunst der Vielfalt (Bolzano/Bozen).
Otello Circus è uno spettacolo ispirato alle opere di Giuseppe Verdi e William Shakespeare ambientato in un vecchio Circo dove tutto sembra appassito ed Otello è costretto a rappresentare la sua personale tragedia. E’ la sua condanna, la pena che deve scontare per il suo gesto efferato ed omicida. Su quella pista gli fanno compagnia gli altri personaggi dell’Opera di Verdi e Shakespeare: Cassio, Jago, Roderigo ed Emilia che si spartiscono le varie attività e mestieri del Circo: l’acrobata, il lanciatore di coltelli, l’equilibrista, l’inserviente, il domatore. Ogni giorno, da anni, più volte al giorno, quella tragedia della gelosia si ripete e gli interpreti, oramai diventati personaggi consumati, deboli e fragili, sono incapaci di fermare quel circo dei sentimenti umani che porta alla tragedia. In quel Circo, girano invisibili i fantasmi delle vittime di femminicidio, per cercare, invano, di interrompere quella giostra e per ricordare a chi guarda che l’amore che uccide è contro natura. Gli attori e le attrici del Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt ci restituiscono l’Opera, con una propria personale visione, una propria singolare poetica, mettendo in scena un grande circo dei sentimenti umani dove tutto è dominato dalle passioni e dalle ambizioni dei personaggi. E’ pieno di storie di riscatto questo progetto e questo spettacolo è pieno di uomini e donne che finalmente possono essere qualcos’altro e non solo la loro malattia o la loro patologia. Si assumono l’onere e l’onore di voler essere giudicati per quello che fanno e non per quello che sono e ci chiedono di andare oltre le apparenze. Ci chiedono di non essere giudicati con occhi speciali, con occhi pieni di “solidarietà sociale”; ci chiedono di essere guardati e giudicati per la loro arte.
Il Teatro la Ribalta – Kunst der Vielfalt è una comunità di danzatori e attori-di-versi che vuole sviluppare la propria legittima stranezza. Lavoratori dello spettacolo dal vivo che sono stra-ordinari solo e unicamente nel loro modo di essere in scena e per la professionalità che hanno scelto di praticare. Quotidianamente, con accanimento, lavorano per cercare e svelare “bellezza“e provano a restituirla, a chi li incontra, attraverso la poesia e l’arte del teatro. Uomini e donne a cui piace l’idea che il confine tra realtà e finzione sia penetrabile, che le fantasie e i desideri possano diventare materiali, che le materie e le pratiche di lavoro diventino occasione per vivere e sognare, che una persona in difficoltà possa diventare protagonista della propria vita, quando supera i confini, cambia il quotidiano, naviga in acque non ancora esplorate, ricostruisce identità. In teatro portano un mistero, una personale poetica, le ombre e le ferite che nutrono l’arte e la vita. Sono consapevoli che solo attraverso una pratica artistica di qualità e una profonda etica nel lavoro possono sconfiggerei pregiudizi, cambiare paradigmi, far riflettere ed emozionare. Per questo il loro teatro è un atto politico.
È forse uno degli spettacoli più belli – per intensità, profondità, consapevole amarezza – che abbia visto negli ultimi tempi. È un Otello, particolare, anomalo e delicatissimo. Uno Shakespeare ambientato in un improbabile circo: che è circo dell’umano, giocoleria del cuore e dell’animo, con domatori di sogni e acrobati del sentimento. (Andrea Porcheddu – Gli Stati Generali)
Lo spettacolo prevede per gli spettatori 120 sedute collocate sul palcoscenico. I posti sono esauriti.