Per i rifiuti di San Marino polemiche all’esterno, silenzio all’interno

Per i rifiuti di San Marino polemiche all’esterno, silenzio all’interno

I rifiuti di San Marino fanno parlare molto nel Consiglio della Regione Emilia Romagna dopo la firma apposta all’accordo il 30 gennaio scorso sul Titano da parte di
Marino Riccardi, Segretario di Stato al Territorio e di Lino Zanichelli, Assessore regionale per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile.

Ad esempio, per conoscere meglio dettagli e sviluppo, sono intervenuti, a livello regionale Emilia Romagna,

Antonio Nervegna (Forza Italia),

Maurizio Parma (Lega Nord),
la capogruppo dei Verdi, Daniela Guerra.

A San Marino invece domina il silenzio, come ogni volta, del resto, che si devono affrontare temi concreti, impegnativi, su cui i politici devono dimostrare la loro capacità di risolvere dei problemi veri.
Nessun accenno finora ad esempio all’impegno di costituire, dentro la Repubblica di San Marino e nel più breve tempo possibile, ‘un centro di raccolta e pretrattamento’ dei rifiuti stessi. Ne tratterà, con procedura d’urgenza, la Commissione Territorio e Sanità prevista per il 13 febbraio prossimo?
Altro punto cruciale: stendere una normativa che garantisca ‘l’omogeneità nella classificazione e nell’identificazione dei rifuti‘ secondo il Catalogo Europeo dei Rifiuti (CER) e che imponga ‘ la tracciabilità della gestione dalla produzione alla raccolta‘.
Nell’accordo, per le diverse tipologie di rifiuti, viene indicato un tetto. Tetto che non può essere superato per più del 10% e solo qualora sussista ‘la disponibilità degli impianti di smaltimento presenti in Emilia Romagna ‘. La valutazione di detta disponibilità non rientra certo nelle facoltà del governo di San Marino.

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