Per non questuare “bonus di povertà”

<b>Per non questuare “bonus di povertà”</b>

In Commissione 2° e 5° questa mattina a tema gli aumenti spropositati sul consumo idropotabile

Nel giallo delle tariffe tutti siamo schiavi del potere di HERA a cui non interessa nulla della funzione, innanzitutto sociale, da cui è nata, grazie ad una specialissima legislazione pubblica che, anche se in forma privata, la tutela e la rende monopolista.

Hera fruisce di un rendimento degli investimenti del 7%, garantito per legge il chè è assurdo.

Tariffe applicate secondo la necessità della Borsa e servizio pubblico sono incompatibili

Accentrare per ridistribuire prebende, ecco la logica spartitoria così cara alla casta dei politici nostrani.

I costi sono fatti pagare da tutti, ma i vantaggi sono a favore di pochissimi.

Abbiamo chiesto un sostegno reale alle fasce più deboli della popolazione, ma non siamo d’accordo né con l’ipotesi di parametri standardizzati dei consumi, che assimilano soggetti diversi fra loro, perchè un single consuma di più di un figlio di una famiglia numerosa che, nei fatti , educa ad un uso parsimonioso delle risorse; ma non siamo nemmeno d’accordo con l’ennesimo meccanismo del contributo erogato per i casi sociali, dove il cittadino in difficoltà economiche, gli anziani, i padri di famiglia sono costretti a lunghe file per questuare negli Uffici comunali “bonus di povertà”, ciò è indegno per una società civile:

Da parte nostra, più semplicemente, chiediamo al Comune e ad Ato di ampliare la fascia a tariffa ridotta, tenendo conto dei componenti del nucleo familiare.

Consigliere Comunale Eraldo Giudici

POPOLARI LIBERALI – PDL

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