Riceviamo e pubblichiamo
L’incontro a Roma fra Matteo Salvini e Teodoro Lonfernini ha riportato la politica al ritmo del rock.
Si torna a antiche suggestioni Castro Gatti a Cuba o Bigi a Roma rinnovate nel summit fra il capitano e Lonfernini protagonista di uno scoppiettante incontro ravvicinato con Giulio Tremonti qualche anno fa. Allora San Marino era il pierino da castigare, ma adesso con lo Sputnik le cose sono cambiate.
La politica è tornata rock, via grigi e antipatici politici, avanti il capitano. Lodi a scena aperta, annuncia l’incontro con quattro ministri. I nostri discutono, la chiamata è potente e la squadra messa in campo è altrettanto: Lonfernini, Nicolini uomo Sputnik, Bronzetti vedi Commissione d’Inchiesta e Gaetano Troina.
Solenne l’incontro, photo opportunity, ribalta social e uscita dall’edificio con il capitano e Lonfernini in una selva di microfoni e fotografi, sguardi d’intesa secondo le sottili regole della politica.
La politica suona a ritmo rock, Salvini sparge a piene mani ondate di ottimismo sulla Repubblica troppo spesso schiaffeggiata dai suoi colleghi italiani.
Se devo essere sincero la cosa non mi dispiace affatto la politica è anche questo, opportunità. Bene gli incontri con i sindaci di Montegrimano, Montefiore ma il capitano è un altro livello.
Non intendo avventurarmi in giudizi sulla politica italiana a questo ci pensa con assiduità una folta pattuglia di politici sammarinesi sempre prodighi di consigli verso i nostri vicini.
Il pensiero è come il sistema Paese affronterà l’upgrade nella comunicazione e nelle relazioni con l’Italia. Finita l’adrenalina in circolo a ogni politico sammarinese per le visite a Roma cosa resterà? Salvini è attento ai suoi interessi nazionali e non penso abbia necessità di un visto sammarinese per le relazioni con la Russia. La Russia, convitato di pietra del vertice romano con soli 7.500 Sputnik ha sdoganato a livello mediatico in qualche giorno il vaccino con la UE, la comunità scientifica e l’opinione pubblica. I media arrivano dove la politica e la scienza si fermano.
E noi? Nella sarabanda fra maggioranza e opposizione, vax e no vax, odiatori di Salvini e amici delle sardine dove andiamo?
Siamo sicuri di capire quali siano i reali interessi nazionali di uno stato che con tre Segretari di Stato Valentini, Renzi e Beccari sta da negoziando dal 15 marzo 2015 un accordo di associazione con l’Unione Europea ancora non firmato? È più utile in prospettiva al paese avere proprie relazioni e magari diventare un candidato per l’adesione alla UE come Turchia, Albania, Serbia, Montenegro Macedonia del Nord, con uno status giuridico verso l’Unione più favorevole o restare in balia degli umori dei politici italiani?
Domanda complicata su cui meriterebbe tutti farci una pensata. Godiamoci però per qualche ora il festival di Sanremo e l’effetto endorfine messe in circolo dalla politica rock poi lunedì si vedrà.
Marco Podeschi
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