Polemiche sul rinnovo del contratto

Polemiche sul rinnovo del contratto

Mercoledì 5 agosto 2009 – Di fronte alle pesanti accuse della CSU, il minimo è chiedere rispetto. Per di più abbiamo volutamente evitato di scendere allo stesso livello e di accusare il sindacato di comportamenti ai tavoli di confronto non sempre produttivi e lineari rispetto agli impegni presi.
Ma anche ora, si preferisce dare ulteriori informazioni a chi è interessato al merito del contendere.
Al Sindacato abbiamo spiegato le ragioni della posizione del Governo ed offerto vie di mediazione.
Le entrate calano più di quanto sia previsto nel bilancio di previsione;
la situazione economico-finanziaria manifesta sempre di più gravi difficoltà;
molti lavoratori del settore privato hanno perso il lavoro o rischiano di perderlo;
i rinnovi si sono comunque chiusi con un aumento per tutti;
c’è disponibilità a considerare il precariato che costerà molto al bilancio dei prossimi anni soprattutto per la parte relativa alle indennità;
per lo Stato il costo complessivo della rivalutazione delle indennità sarebbe cospicuo;
per contro, questo costo sarebbe rivolto ad una parte dei dipendenti pubblici e sarebbe assolutamente irrilevante per gli stipendi più bassi;
non è opportuno, con queste premesse, dare oggi alle indennità aumenti che non sono stati dati in momenti meno difficili.
Inoltre, il Governo ha offerto al sindacato di concordare la destinazione di questo risparmio, che potrebbe sostenere gli ammortizzatori sociali, manovre di snellimento, formazione e progetti-obiettivo per il miglioramento dei servizi, lasciandolo sotto altra forma (solidaristica e di efficienza) ai lavoratori.
Il Governo ha così dimostrato di avere attenzione e sensibilità verso tutti i lavoratori.
A questi argomenti la CSU avrebbe dovuto rispondere con ragioni, magari, contrapposte o con uno sfogo inverecondo e ingiurie da codice penale?

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