Politica e malaffare a San Marino. Domenico Gasperoni, La Tribuna Sammarinese

Politica e malaffare a San Marino. Domenico Gasperoni, La Tribuna Sammarinese

La Tribuna Sammarinese

“Gli uomini d’oggi si sono
dimostrati incapaci di tenere San Marino pulito dalla criminalità”

 Lo scampo della mafia

“Nella cronaca e nelle
ordinanze delle procure italiane, non ho mai trovato situazioni tanto vergognose
e parole così sconvolgenti”

Domenico Gasperoni

Alcune sere fa ho seguito una puntata di una fiction storica sulla vita di Anita Garibaldi. Lo sceneggiato televisivo descrive l’aspetto più privato della vicenda garibaldina: il forte amore fra l’eroe e la moglie. Il racconto indulge sulla forza rivoluzionaria di Anita,la sua lotta per la libertà: una passionaria che sostiene fianco a fianco il marito nelle sue battaglie. Le vicende private si intrecciano necessariamente con le varie fasi della storia di Garibaldi. La seconda puntata ricostruisce la fuga di Garibaldi da Roma, dopo la sconfitta della Repubblica Romana. Steso sul mio divano, sprizzo energie patriottiche, pregustando la gioia di ritrovare nello sceneggiato qualche accenno al mio Paese. San Marino farà un figurone- pensavo- di fronte a milioni di spettatori italiani, che finalmente sapranno che noi abbiamo salvato il loro Eroe. In una scena della fiction, la mia aspettativa si carica: Garibaldi, cercando di dare morale alla sua truppa,dice: coraggio, San Marino è ormai vicino! Ma all’improvviso appare una carta geografica del Centro Italia. Una linea blu, come un serpentello, schizza sulla mappa verso un puntino nero: San Marino! Ma la biscia non rallenta, non si ferma da noi. Raggiunge la Romagna. Dove, in mezzo ad un anonimo canneto, Garibaldi scioglie il suo esercito. E lo “ scampo di Garibaldi”,di cui sono piene tutte le nostre celebrazioni e pubblicazioni, svanisce. Noi abbiamo dato ospitalità all’Eroe dei due mondi. Lo abbiamo protetto dagli eserciti inseguitori, anche con serio pericolo per la sopravvivenza Repubblica. Ma nessuno lo dice. Quei milioni di spettatori non lo hanno saputo. Adesso sparo una provocazione: non c’è nessun Dicastero che promuova la vera vicenda storica di San Marino? Anche nel mondo della cultura. Anche nel mondo degli sceneggiati storici! Mi assale un’amarezza: abbiamo perso un’ occasione per ricordare agli italiani che i sammarinesi sono un popolo di generosi e di galantuomini. Un popolo che sa accogliere chi cerca rifugio nella sua terra. I perseguitati. Chi merita accoglienza. Deluso dalla fiction,mi metto a sfogliare i giornali degli ultimi giorni. Un’altra overdose di delusione. E di rabbia. Le notizie dei giornali mi urlano all’orecchio che San Marino non è più così. Nella cronaca e nelle ordinanze delle procure italiane, non ho mai trovato situazioni tanto vergognose e parole così sconvolgenti. Ho rivisto tutto il dizionario che si usa per descrivere un paese mafioso. Al di là se sarà tutto confermato o meno,questo è il panorama lessicale riferito a San Marino. L’indagine è “ Criminal minds”, gli atti compiuti sono “strettamente connessi a fenomeni di estorsione in collegamento con la criminalità organizzata”; un tipaccio minaccia un altro tipaccio « lo sporge dalla finestra del palazzo del quarto piano, dicendogli che lo avrebbe buttato di sotto”; minacce di morte telefoniche; promesse di picchiare i figli; personaggi che si difendono assoldando esponenti di clan camorristici ancora più cattivi di quelli dell’altro clan,chiamati dall’avversario. Uno scenario terribile, mai visto in Repubblica. Che di furbate montanare ne ha pur fatte nella sua storia! Gli storici, fra qualche anno, chiameranno queste vicende: lo “ scampo della mafia a San Marino”! Ma non ci sarà nessun uomo politico saggio e coraggioso,degno di memoria, come il Reggente Belzoppi. Che in momenti di gravi difficoltà politiche e militari, ha saputo proteggere la Repubblica. Gli uomini d’oggi si sono dimostrati incapaci di tenere San Marino pulito dalla criminalità. Questi o non hanno visto, o se hanno visto, hanno rivolto lo sguardo dall’altra parte. Dio non voglia che siano stati anche conniventi. 

 

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