Polo del Lusso. L’intervento di Augusto Casali. Liberamente San Marino

Polo del Lusso. L’intervento di Augusto Casali. Liberamente San Marino

Dopo tante chiacchiere finalmente si è
avuta la possibilità di visionare la Convenzione tra
l’Eccellentissima Camera della Repubblica di San Marino, Borletti
Group SAM e DEA Real Estate Advisor S.r.l., e il quadro è risultato
chiarissimo.

In
pratica il roboante “Polo del Lusso” è divenuto un
semplice
centro
commerciale
,
come ce ne sono e ce ne sono stati tanti che hanno chiuso i battenti.
Per di più, leggendo la Convenzione, si apprende che il centro
commerciale è finalizzato
prevalentemente
alla commercializzazione di marchi così detti Luxory ma non
esclusivamente, anche se non viene specificato cos’altro verrà
commercialmente trattato e in quale misura.

E
viene specificato che per brand Luxury si intendono
brand
equivalenti

a marchi che vengono commecializzati in alcuni outlet dei quali viene
allegato un elenco. Quindi su quali saranno i marchi effettivamente
commercializzati e quali siano quelli che hanno manifestato eventuale
disponibilità esiste l’incertezza più assoluta

Questo in via prelimire e per dire che
l’iniziativa tanto cara al Governo Sammarinese, che dovrebbe
risollevare le sorti dell’economia del nostro Paese, all’atto
pratico, già in sede di convenzione, ha subito una bella
ridimensionata rispetto alla propaganda che l’aveva preceduta.

Entrando poi nel merito della
convenzione saltano agli occhi tutti gli impegni a cui dovrà
sottostare lo Stato di San Marino e gli enormi benefici riservati ai
promotori dell’iniziativa attraverso l’utilizzo elastico estensivo ,
ed in alcuni casi la modifica, della legislazione e della
decretazione in materia di IGR, di Credito Agevolato e di Commercio.
In pratica investitori che agiscono grazie al credito agevolato
erogato da San Marino,; esenzione totale per almeno 8 anni di entrate
IGR; imposte di registro abbattute almeno della metà rispetto a
quelle normamente previste per qualsiasi altro operatore economico;
nessun introito per oneri di concessione riservati allo Stato
Sammarinese; opere di bonifica dell’area interessata al progetto e
relativa viabilità a carico dello Stato.

Per
contro, quando andiamo a vedere gli “impegni dei promotori”
non si trova praticamente nulla, neppure dal punto di vista
occupazionale. Infatti nella convenzione, all’art. 9, alla voce
assunzione di personale, si legge testualmente: “I Promotori
stimano…
complessivamente
circa
200 dipendenti. E’ evidente anche al più sprovveduto che il verbo
“stimano” e la parola “circa” non costituiscono
alcun impegno concreto, vero e serio in termini occupazionali e
questo è davvero incredibile che sia stato accettato da chi dovrebbe
rappresentare gli interessi di San Marino.

Al fine poi di dare il contentino ai
poveri commercianti del centro storico si obbligano le Società che
saranno costituite a promuovere, oltre al centro commerciale, anche
il centro storico della Repubblica di San Marino, quale parte del
patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO, bla, bla, bla. In che
modo concreto debbano svolgere tale impegnativo compito è lasciato
all’immaginazione di ognuno. Una presa in giro colossale!

Tralascio altri particolari per non
annoiare, ma quel che ho detto è sufficente per affermare che, a mio
avviso, in questa operazione non c’è nulla di positivo per il nostro
Paese. Tutti gli impegni a carico dello stato; tutti i vantaggi a
favore dei privati coinvolti in questa operazione, che tra l’altro
non farà rifiorire l’economia sammarinese.

Questa convenzione mi fa tornare alla
mente altri contratti strani stipulati in passato, come quello del
parcheggione di Città in cui si sono svenduti tutti i parcheggi di
San Marino; come quello dell’albergone di Murata, mai nato ma utile a
fare surrettiziamente entrare il businness giochi a San Marino che,
ricordo, in Consiglio Grande e Generale ha trovato l’appoggio
smaccato di diversi avvocati difensori; come quello della gestione
del Palazzo dei Congressi a società di privati dopo aver speso
miliardie miliardi di vecchie Lire per il suo restauro.

In tutti questi casi lo stato di San
Marino era palesemente soccombente e quando ciò accade è evidente
che non si tutelano gli interessi della collettività ma più
verosimilmente si privilegiano interessi particolari.

Ecco perchè mi schiero con coloro i
quali si battono contro il “Polo del Lusso” e mi auguro che
la battaglia democratica continui decisa e coraggiosa anche dopo
l’approvazione consiliare che ormai, visti i tanti vedovi di Governo,
mi pare sia inevitabile, anche contro ogni buon senso.

San Marino, 4 agosto

Augusto
Casali

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