Presunta frode fiscale, il denaro a San Marino

Presunta frode fiscale, il denaro a San Marino

Accusa di riciclaggio per due imprenditori veneti che in Italia erano stati accusati assieme ad altri manager di frode fiscale e false fatture.

Secondo l’accusa i due aveva portato sul Titano in anni precedenti al 2013 – anno nel quale entrò in vigore l’autoriciclaggio – denaro ritenuto di provenienza illecita. Poi erano state fatte anche alcune movimentazioni successive di quel denaro (circa 200mila euro).

Dopo la segnalazione è scattata l’indagine e poi l’accusa a carico dei due imprenditori, Paolo Carlon e Giacomo Antonello. Ieri la prima udienza davanti al giudice Simon Luca Morsiani.

Gli avvocati difensori, Alessandro Cardelli con il collega italiano Fabio Pavone, hanno eccepito l’intervenuta prescrizione processuale e, quindi, l’inutilizzabilità per alcuni atti tra cui una rogatoria intervenuta, secondo le difese, dopo il termine previsto per la durata delle indagini. Si è opposta, per la Procura fiscale, Giorgia Ugolini.

Il giudice Morsiani si è riservato di decidere ma ha intanto accolto le richieste istruttorie – acquisizione di documenti e un paio di testimonianze – aggiornando l’udienza al prossimo 20 marzo, quando sarà sentito il direttore dell’Agenzia di informazione finanziaria, Nicola Muccioli, e il perito di parte, oltre a un testimone richiesto dalla difesa.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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