Michele Bolognino col fratello gestiva due bar a Riccione. Confermata la pena a 5 anni al bellariese Massimo Muratori.
ENRICO CHIAVEGATTI – L’inchiesta Aemilia sull’infiltrazione dell’Ndrangheta in Emilia Romagna: la Cassazione conferma il quadro delle condanne d’Appello, con piccole riforme al ribasso. A beneficiarne uno degli elementi ritenuti di spicco dell’indagine e del clan Grande Aracri, quel Michele Bolognino che con il fratello Francesco ha gestito per anni due famose attività nel mondo della ristorazione a Riccione in viale D’Annunzio e in piazza dell’Unità. Per lui, che si trova sempre al regime detentivo del 41 bis, difeso anche a Roma dall’avvocato Carmen Pisanello del Foro di Reggio Emilia, i giudici con l’ermellino hanno deciso un ulteriore sconto di pena dopo quello già importante avuto in secondo grado. In appello, infatti, i quasi 38 anni di carcere rimediati per lo sdoppiamento dell’inchiesta con conseguente doppia condanna, dopo l’inevitabile riunificazione dei fascicoli vista la continuità delle azioni criminose erano stati così ridotti a 21 e 3 mesi, ora cristallizzati dalla Cassazione in 20 anni e 10 mesi. (…)
Articolo tratto da Il Corriere di Romagna