Proposta per evitare il referendum sui beni dello Stato

Proposta per evitare il referendum sui beni dello Stato

Mentre la parte consapevole del paese sotto shock per il futuro della Repubblica (fra questi gli industriali, le categorie economiche e qualche frangia politica illuminata) e la restante parte vive beata gli ultimi giorni di spensierata allegria;
mentre la politica ripete i suoi vuoti ed improduttivi riti, protagonista in questo caso il PSD con il progetto innovativo della costituente socialista, che tentenna tentato di potere salvare il Paese, anche se Stolfi da della pazza alla Mularoni ;
mentre il colonnello della Guardia di Finanza Cecchi ci allerta sulle infiltrazioni malavitose con messaggi pesantissimi e mette sotto inchiesta per evasione fiscale tutti i Giudici del nostro tribunale, depotenziando di fatto uno dei pilastri del nostro Stato;
mentre Sinistra Unita chiede di affrontare a viso aperto la questione delle Mafie infiltrate a San Marino nel prossimo Consiglio e la politica omertosa rimane silente, come lo e’ da oltre un anno sulla questione sollecitata dall ANIS nel Marzo 2010;
invece, bisognerebbe stare uniti e cercare di salvare con compostezza e dignita’ il nostro Paese.
Questo Governo porta il Paese ad un Referendum dopo avere bloccato quello sull’Europa, cercando di dividere ancora una volta la cittadinanza.
Sabato e’ iniziata ufficialmente la campagna referendaria per ripristinare il vincolo dei 2/3 per alienare terreni dello Stato ad uso industriale.
Sinistra Unita invita tutta la politica a fermare l’iter di questo referendum, di altissima valenza civile ma che non comprende certo le emergenze che il Paese sta vivendo drammaticamente.
Il Paese rischia il default economico e giudiziario e questo Governo e questa maggioranza si ostina a giocare con i cittadini come il gatto con il topo, infatti dopo aver vietato ai cittadini di esprimersi su una questione come l’adesione alla Unione Europea, che poteva di fatto aiutare a risolvere l’isolamento politico del Paese, costringe (si fa per dire) i cittadini al voto il 27 Marzo, la domenica successiva al ponte dell’ Arengo.
Probabilmente il Governo confida ancora nella sonnolenza e nella predilezione dei cittadini per le vacanze per portare avanti i propri interessi, questo Governo pensa ancora di essere in condizione di normalita’ democratica e crede ancora che i cittadini possano essere presi in giro, spende soldi dello Stato in un momento di crisi su una questione importante ma non vitale per il Paese e continua ad essere schizzofrenico negli atteggiamenti generali.
Per questo Martedi’ prossimo in Consiglio Sinistra Unita presentera’, un progetto di legge da approvare con procedura di urgenza per ripristinare il vincolo dei 2/3 per l’alienazione dei terreni dello Stato e fermare l’iter referendario, risparmiando i costi della giornata elettorale e cercando di ritrovare una unita’ di intenti per i destini del Paese che ancora oggi sembra molto lontana.
Se la proposta di Sinistra Unita non sara’ accolta il referendum del 27 Marzo per noi si tradurra’ forzatamente in un referendum politico, contro questo Governo e contro questa Politica.
Un governo anti democratico che ha gettato al vento le poche risorse rimaste al Paese e che sta gettando le ultime possibilita’ di sanare il contenzioso con l’Italia.
Una Politica che pensa ancora alle convenienze di schieramento e alle poltrone ed e’ incapace di produrre una strategia comune per recuperare la reputazione perduta.
Il 27 Marzo se saremo costretti a votare, il referendum sara’ Politico e non solo sui 2/3, per questo invitiamo per prima la Politica a ritrovare se stessa in tempo, affrontando insieme le emergenze del Paese, per non farsi travolgere dallo Tsunami Economico Giudiziario che molto probabilmente colpira’ San Marino a breve, se la politica non ascoltera’ allora chiederemo ai cittadini di esprimere con fermezza un voto contro questa Politica ripristinando con un voluminoso SI una legge nata per tutelare il Patrimonio di Tutti i Sammarinesi.
Sinistra Unita Comunica

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