COMUNICATO STAMPA
Il Partito Socialista Riformista Sammarinese esprime profondo rammarico per il mancato accoglimento dell’Istanza d’Arengo che impegnava il Governo a presentare formale richiesta di adesione all’Unione Europea con l’obiettivo di aprire un negoziato ufficiale con le preposte Istituzioni Comunitarie. Indiscutibilmente è stata persa l’ennesima grande opportunità per compiere una scelta politica inequivocabile sulla strada dell’adeguamento agli standard internazionali e per fornire una risposta chiara sulla collocazione internazionale della nostra Repubblica.
Al termine del dibattito consiliare, alla luce delle posizioni piuttosto variegate emerse tra i vari gruppi, il PSRS ha presentato un ordine del giorno che disponeva l’istituzione di un’apposita sede di confronto aperta a tutte le forze politiche, economiche e sociali per trovare una soluzione di sistema ad un tema strategico per il presente e per il futuro di San Marino.
Purtroppo, la maggioranza anche in questa occasione ha preferito tirare dritto, respingendo la proposta del PSRS e presentando un ordine del giorno, all’interno del quale la prospettiva della richiesta di adesione all’U.E. viene annacquata con un ragionamento più articolato che individua quale punto di partenza il generico “avvio di un negoziato con le Istituzioni dell’Unione Europea”, senza prevedere alcuna richiesta di adesione finalizzata all’apertura di un negoziato per valutare i pro ed i contro prima di addivenire ad una decisione definitiva da sottoporre ad apposita consultazione referendaria.
E’ evidente che l’iniziativa consiliare del Patto per San Marino, sostenuta anche dal principale partito dell’opposizione, non recepisce lo spirito dell’Istanza d’Arengo e del quesito del referendum non celebrato il 27 marzo scorso. Per queste ragioni, il PSRS, coerentemente con le posizioni esplicitate sin dalla sua costituzione sul tema dell’integrazione della nostra Repubblica con l’Unione Europea, ha giudicato insufficiente la proposta avanzata dalla maggioranza.
E’ sorprendente (a dire la verità, forse nemmeno troppo …) che ad appoggiare tale ordine del giorno consiliare sia stata proprio la forza politica che dell’adesione all’Unione Europea ha fatto una ragione esistenziale, mettendosi coraggiosamente in prima fila per la celebrazione – poi non avvenuta – della consultazione referendaria del 27 marzo scorso. D’altra parte, tutto è legittimo, anche cambiare radicalmente idea, per un confortevole posto al sole.
Tuttavia, il PSRS ribadisce il proprio totale disinteresse rispetto alle manovre di palazzo e ai giochi di potere, che non sono assolutamente funzionali a ridare dignità, prestigio ed onore sul piano internazionale alla nostra Repubblica. Il PSRS, coerentemente con l’azione portata avanti sino ad oggi, continuerà a svolgere con senso di responsabilità il proprio ruolo di forza di opposizione, contrapponendosi all’operato di un governo incapace di dare risposte adeguate alle esigenze reali del Paese e avanzando proposte finalizzate al superamento dell’attuale momento di grave difficoltà.
Un vero partito riformista non mette in vendita i propri valori e le proprie idee sulla base delle convenienze politiche contingenti.
Il Partito Socialista Riformista Sammarinese non lo ha fatto in passato e non la farà nemmeno in futuro. In politica, infatti, la coerenza paga.
Ufficio Stampa PSRS
San Marino, lì 8 giugno 2011
Il Partito Socialista Riformista Sammarinese esprime profondo rammarico per il mancato accoglimento dell’Istanza d’Arengo che impegnava il Governo a presentare formale richiesta di adesione all’Unione Europea con l’obiettivo di aprire un negoziato ufficiale con le preposte Istituzioni Comunitarie. Indiscutibilmente è stata persa l’ennesima grande opportunità per compiere una scelta politica inequivocabile sulla strada dell’adeguamento agli standard internazionali e per fornire una risposta chiara sulla collocazione internazionale della nostra Repubblica.
Al termine del dibattito consiliare, alla luce delle posizioni piuttosto variegate emerse tra i vari gruppi, il PSRS ha presentato un ordine del giorno che disponeva l’istituzione di un’apposita sede di confronto aperta a tutte le forze politiche, economiche e sociali per trovare una soluzione di sistema ad un tema strategico per il presente e per il futuro di San Marino.
Purtroppo, la maggioranza anche in questa occasione ha preferito tirare dritto, respingendo la proposta del PSRS e presentando un ordine del giorno, all’interno del quale la prospettiva della richiesta di adesione all’U.E. viene annacquata con un ragionamento più articolato che individua quale punto di partenza il generico “avvio di un negoziato con le Istituzioni dell’Unione Europea”, senza prevedere alcuna richiesta di adesione finalizzata all’apertura di un negoziato per valutare i pro ed i contro prima di addivenire ad una decisione definitiva da sottoporre ad apposita consultazione referendaria.
E’ evidente che l’iniziativa consiliare del Patto per San Marino, sostenuta anche dal principale partito dell’opposizione, non recepisce lo spirito dell’Istanza d’Arengo e del quesito del referendum non celebrato il 27 marzo scorso. Per queste ragioni, il PSRS, coerentemente con le posizioni esplicitate sin dalla sua costituzione sul tema dell’integrazione della nostra Repubblica con l’Unione Europea, ha giudicato insufficiente la proposta avanzata dalla maggioranza.
E’ sorprendente (a dire la verità, forse nemmeno troppo …) che ad appoggiare tale ordine del giorno consiliare sia stata proprio la forza politica che dell’adesione all’Unione Europea ha fatto una ragione esistenziale, mettendosi coraggiosamente in prima fila per la celebrazione – poi non avvenuta – della consultazione referendaria del 27 marzo scorso. D’altra parte, tutto è legittimo, anche cambiare radicalmente idea, per un confortevole posto al sole.
Tuttavia, il PSRS ribadisce il proprio totale disinteresse rispetto alle manovre di palazzo e ai giochi di potere, che non sono assolutamente funzionali a ridare dignità, prestigio ed onore sul piano internazionale alla nostra Repubblica. Il PSRS, coerentemente con l’azione portata avanti sino ad oggi, continuerà a svolgere con senso di responsabilità il proprio ruolo di forza di opposizione, contrapponendosi all’operato di un governo incapace di dare risposte adeguate alle esigenze reali del Paese e avanzando proposte finalizzate al superamento dell’attuale momento di grave difficoltà.
Un vero partito riformista non mette in vendita i propri valori e le proprie idee sulla base delle convenienze politiche contingenti.
Il Partito Socialista Riformista Sammarinese non lo ha fatto in passato e non la farà nemmeno in futuro. In politica, infatti, la coerenza paga.
Ufficio Stampa PSRS
San Marino, lì 8 giugno 2011