Quattro Consiglieri all’attenzione di Mics

Quattro Consiglieri all’attenzione di Mics

Forse si tratta di quel famoso passo avanti tanto atteso dal Mics?
Il
Mics chiama al confronto pubblico chi sta avendo, finalmente, il
coraggio di denunciare l’infiltrazione della malavita nella politica,
nella finanza e nell’economia di San Marino. Sosteniamo questi
“manifesti di indignazione” da parte di alcuni politici provenienti sia
da partiti di maggioranza che di minoranza. Crediamo, quindi, che dietro
a tali gesti di protesta, questi “indignati” politici siano realmente
intenzionati a far luce e a prendere seri provvedimenti contro chi è
compromesso con la malavita o i colletti bianchi del riciclaggio.
Pensiamo che, finalmente, si siano resi conto che i colleghi abbiano
trascinato, di fatto, l’intera cittadinanza verso un baratro mortale per
il Paese.
Riteniamo che l’indignazione non sia sufficiente a
cambiare l’ordine attuale delle cose; è un primo esile passo verso
qualcosa di più grande e di molto più difficile da raggiungere. Il
politico, alla sua indignazione, deve far seguire precisi atti di
responsabilità politica e morale, tesi a innovare l’intero sistema
istituzionale e sociale sammarinese. Pensiamo che San Marino debba
essere riformato dalle fondamenta, poiché quelle attuali non sono più al
passo con i tempi e corrose da un sistema clientelare, antitesi della
trasparenza e dell’equità. Il Mics è intenzionato a sollecitare la
cittadinanza verso il bisogno civile di produrre una politica attiva a
difesa delle cose comuni. A tal proposito prende atto che il consigliere
Alessandro Rossi a nome del suo gruppo politico (SU) è stato il primo a
chiedere in Consiglio Grande e Generale chiarimenti al governo senza
averne di rimando alcuna risposta. In seguito, dalla maggioranza, è
emersa la prima, isolata, voce di Teodoro Lonfernini, il quale, per ben
due volte, ha sollecitato quei politici inguaiati con la malavita a
uscire dal governo e dalla vita politica del Paese. Dopo di lui si è
accodato il “giovane” Ap, Andrea Zafferani e per ultimo Federico Pedini
Amati (Psrs), che sulla scia dell’appello morale lanciato nei giorni
scorsi dal presidente del Pdcs Lonfernini, ha chiesto, anche lui, un
“passo indietro” ai politici inguaiati, citati in vicende giudiziarie o
più semplicemente responsabili di un sistema basato su “corrotti e
corruttori” che in tanti vorrebbero lasciarsi alle spalle. Tutti e
quattro a soffiare su di un fuoco che ci appare ancora troppo debole
perché spaventi veramente chi dovrebbe raccogliere l’invito.
Bene! A
questo punto, il Mics invita questi e tutti i politici che si sentono
di dissentire nei confronti di una politica senza più aggettivi ad
intervenire e confrontarsi con il nostro movimento in un incontro
pubblico che dia alla cittadinanza la possibilità di capire se le loro
parole potranno divenire fatti concreti e quali conseguenti azioni
saranno prese in prima persona.
Il Mics, quindi, attraverso un
dibattito pubblico intende convogliare quel malumore dilagante
proveniente dalla società civile al quale ora si aggiunge una politica
dissenziente, in un concreto e costruttivo appuntamento che abbia al suo
interno proposte e idee nuove da contrapporre a un sistema politico ed
economico che ha condotto la nostra Repubblica al requiem.

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