Racket delle badanti a San Marino, riprende il processo

Racket delle badanti a San Marino, riprende il processo

Rassegna stampa – Caso “racket delle badanti”, riprende il processo. Per due capi di imputazione, il pf rileva la prescrizione. Una imputata chiede di rinunciarvi, punta all’assoluzione nel merito e chiede danni all’Iss costituito parte civile

ANTONIO FABBRI – Dopo l’ultima udienza celebratasi il 25 maggio dello scorso anno, torna in aula il caso cosiddetto del “racket delle badanti”.

L’udienza si è aperta ieri mattina davanti al Commissario della legge Francesco Santoni. Un procedimento travagliato che già in fase inquirente ha visto tre diversi Commissari della legge occuparsi del fascicolo. Dapprima il commissario Simon Luca Morsiani; poi, dopo la prima redistribuzione del lavoro, il commissario Roberto Battaglino e infine il commissario Elisa Beccari che ha disposto il rinvio a giudizio allo stato degli atti, essendo decorso il termine di indagine.

Non è un caso che alcune delle eccezioni e delle richieste testimoniali abbiano riguardato anche questa problematica fase delle indagini, con i difensori, in particolare l’avvocato Rossano Fabbri cui si è associata l’avvocato Cecilia Cardogna legali delle principali imputate – Fatima Dzutseva, 51enne di origini russe e Felicia Doru, 52 anni di origini rumene -, che hanno lamentato come diversi testimoni siano stati ascoltati nella fase delle indagini senza la presenza delle difese in violazione, hanno detto i legali, del diritto di difesa e delle garanzie del contraddittorio nella fase inquirente.

Il Commissario Santoni ha tuttavia anticipato che le testimonianze indicate nel capo di imputazione saranno tutte rinnovate nel dibattimento. Prima delle richieste testimoniali, però, il Procuratore del fisco Roberto Cesarini, ha posto il problema dell’intervenuta prescrizione di due dei quattro capi di imputa- zione. Secondo i calcoli del Pf si sono estinte per decorso del termine le accuse di ingiuria e diffamazione a mezzo delle comunicazioni sociali contestate a Maria Rita Pasquali, difesa dagli avvocati Guido Saraceni e Matteo Toccaceli, ad Annarita Mauriello, difesa dall’avvocato Luca Della Balda, e a Lora Stefanelli, difesa dall’avvocato Carlo Biagioli.

In tale caso i legali hanno chiesto la pronuncia di assoluzione e in subordine di prescrizione che a loro volta, al pari del Pf, ritengono sia maturata. Così come la Procura fiscale ritiene che si sia prescritto il reato di interesse privato in atti d’ufficio contestato, in alternativa con l’abuso di autorità, a Loretta Casadei. I suoi legali, Tania Ercolani e Francesco Mancini, che nella scorsa udienza avevano depositato della documentazione – e- mail e comunicazioni varie – ritenuta dirimente per scagionare la loro assistita, hanno però preannunciato di non accettare una pronuncia di prescrizione essendo convinti, invece, che debba essere pronunciata una sentenza di assoluzione nel merito.

Su questo hanno chiesto la pronuncia da parte del Commissario della legge formulando inoltre, una domanda riconvenzionale di risarcimento dei danni nei confronti dell’Iss, per essersi costituito parte civile e per avere insistito in quella posizione anche a fronte del deposito della documentazione che la difesa ritiene risolutiva.

Dal canto suo l’Avvocatura dello stato, che in giudizio rappresenta l’Iss con gli avvocati Simona Ugolini e Alessandra Belardini, ha chiesto il rigetto della domanda della difesa Casadei, sottolineando di non essere stato l’Iss a dare impulso al procedimento, ma di essersi costituito quando è intervenuto il rinvio a giudizio della propria dipendente.  A questo la difesa ha replicato che nella scorsa udienza, una delle parti civili ha però ritirato la propria costituzione verso la Casadei a fronte dei documenti presentati, “cosa che l’Iss non ha fatto”, hanno detto i legali.

Sulla richiesta di rinuncia alla prescrizione si è comunque innescato un dibattito. Per la legge sammarinese, infatti, la rinuncia alla prescrizione non sarebbe prevista. Il Pf ha fatto presente che è pendente davanti al Collegio dei garanti una eccezione di costituzionalità che riguarda la possibilità di impugnazione da parte dell’imputato che abbia visto la declaratoria di prescrizione nei suoi confronti e intenda appellare per ottenere un proscioglimento più favorevole nel merito. Circostanza che quindi pone questioni sul diritto o meno di rinunciare alla prescrizione.

Questione che, dunque, si pone anche in questo caso, tanto che il commissario della legge Santoni si è preso del tempo per valutare anche questa circostanza, che è tenuto a sollevare d’ufficio qualora la ritenga non manifestamente infondata. Tutte questioni, quelle enunciate ieri, che il giudice si è riservato di sciogliere entro la prossima udienza già fissata per il 27 novembre.

In quella data è dunque attesa la pronuncia anche sull’intervenuta prescrizione o sulla eventuale assoluzione richiesta, si concluderà quindi il confronto in aula sulle istanze istruttorie e testimoniali dopodiché, salvo che venga ritenuta fondata la questione di costituzionalità, dovrebbe essere dichiarata aperta la fase dibattimentale su questo caso che a suo tempo, quando emerse nel 2018, fece parecchio clamore.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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