Rainbow Sushi 2.0 sempre più all’avanguardia: lanciato il menù in realtà aumentata

Rainbow Sushi 2.0 sempre più all’avanguardia: lanciato il menù in realtà aumentata

La catena sammarinese Rainbow Sushi al top anche nell’innovazione: lancia il menù in realtà aumentata. 

Rainbow Sushi 2.0, catena di ristoranti di sushi fusion con base a San Marino, continua a distinguersi e farsi conoscere non solo per la qualità dei propri piatti ma anche per lo stile, la cura dei dettagli e le scelte innovative.

Come quella di rendere disponibile il proprio menù anche in 3 dimensioni sullo smartphone del cliente grazie alla realtà aumentata, in modo da aiutare nella scelta del piatto.

Si tratta di un servizio attivo grazie alla collaborazione con Replate Menù, startup romagnola che si occupa proprio di offrire questo servizio a bar e ristoranti.

“È un servizio di cui vado particolarmente fiero – commenta l’amministratore della società, Marco Felici – che nasce dalla volontà di aiutare i clienti a comprendere meglio e in modo immediato i nostri piatti con il supporto della realtà aumentata. E sono contento di essere anche tra i primissimi locali, se non il primo in assoluto, ad avere questo servizio tra San Marino e Rimini”.

Una tecnologia che ormai tutti quanti possono sfruttare vista l’evoluzione degli smartphone.

Replate Menù è una neonata realtà creata da un gruppo di giovanissimi di Rimini e Riccione tra i quali Luca Rinaldi, Tommaso Farneti, Andrea Pesaresi e Samuele Berni.

“Il progetto per rivoluzionare l’ambiente della ristorazione in modo radicale – scrivono i fondatori sul proprio sito – portando la tecnologia al servizio dei ristoratori e della clientela. Ci focalizziamo nel creare menù in Realtà Aumentata al fine di far vivere ad ogni singolo cliente un’esperienza immersiva all’interno del locale, accompagnandolo e aiutandolo nel compiere una scelta consapevole al momento dell’ordinazione”.

E ancora: “Siamo sempre stati abituati a consultare una semplice lista prima di ordinare, ma spesso accade che quello che ordiniamo non rispecchia le aspettative che ci eravamo fatti sul piatto. Oltre all’insoddisfazione della clientela, spesso segue uno spreco del cibo servito e non consumato per intero”.

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