Andrea Rossini – Corriere Romagna: Gli avventori del locale avevano progettato il colpo tra un caffè e l’altro, pene comprese tra sei mesi e un anno /
Compro oro, la rapina era falsa /
Patteggia la banda degli amici al bar: complice anche la commessa
RIMINI. Erano quattro amici al bar e volevano cambiare il loro destino di squattrinati in cerca di lavoro. Tra un caffè e l’altro, approfittando del fatto che lì faceva colazione anche la commessa di un vicino negozio di compravendita dell’oro (“Oro cash” di Viserba), ben presto coinvolta nel progetto, architettarono una “rapina”, messa a segno un anno fa, l’11 novembre 2011. Il bottino, quasi ottantamila euro tra contanti e monili, venne recuperato la sera stessa e nel giro di pochi giorni finirono in manette i primi tre: Antonio Maravolo, Gennaro Lorido e Daniele De Vanni. Poi, toccò alla commessa, Tania Gillis (il barista e un sesto uomo, furono individuati e denunciati a piede libero). Ieri la loro poco brillante parentesi criminale si è conclusa davanti al giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Rimini: la banda ha patteggiato pene comprese tra sei mesi e un anno di reclusione. Quella che infatti era apparsa all’inizio come una rapina violenta si è rivelata, alla fine dell’indagine della squadra mobile di Rimini in collaborazione con i colleghi di Ravenna, una messinscena. E gli addebiti contestati si sono fatti più morbidi: simulazione di reato e appropriazione indebita (per la donna anche la calunnia, visto che insisteva a professarsi innocente accusando i complici). (…)
Leggi articolo, rapina Compro Oro a San Giuliano. Anche questa è una rapina orchestratta a tavolino?