Referendum preferenza unica: commento alla sentenza di ammissibilità

Referendum preferenza unica: commento alla sentenza di ammissibilità

COMITATO PROMOTORE REFERENDUM PROPOSITIVO
PER LA RIDUZIONE DELLE PREFERENZE DA 3 A 1

Il quesito referendario con cui si chiede la riduzione delle preferenze da 3 a 1 è stato dichiarato ammissibile dal Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme perché, citiamo testualmente dalla Sentenza n.10 del 28 Agosto 2007 : “….non ha ad oggetto la limitazione di diritti fondamentali o la soppressione di organi o poteri fondamentali dello Stato, nè è comunque suscettibile di ledere diritti e principi fondamentali dell’Ordinamento Sammarinese.”
Con questa sentenza vengono così a cadere d’un sol colpo le eccezioni espresse da taluni esponenti politici, intervenuti sia pure a titolo personale sulla materia, i quali sostenevano che la riduzione ad una preferenza sarebbe una limitazione del diritto di scelta dei cittadini.
Dunque ora il referendum per ridurre ad una sola le preferenze si celebrerà e questa volta la celebrazione non avverrà di certo in Agosto, il periodo delle agognate ferie. Questa volta i sammarinesi saranno presumibilmente a San Marino e si recheranno di certo al voto.

E’ un referendum che fa tremare il vecchio sistema delle “cordate” ispirate dal connubio politica/affari, che salvaguarda le vecchie volpi e penalizza i giovani capaci di ragionare con la propria testa; che punta sul malcostume del voto estero meno consapevole, che ormai ha raggiunto livelli di gestione addirittura scandalosi e intollerabili dal punto di vista democratico; che poggia sul controllo del voto che, invece, con una sola preferenza, diverrà assolutamente impossibile cosicché il voto espresso dagli elettori sarà davvero libero.
Con la preferenza unica il vecchio sistema andrà a casa, questo è certo! Quindi un referendum temuto, che fa male, che incide profondamente alla radice, che moralizza la politica.

In questi giorni abbiamo registrato le reazioni un pò scomposte di quelle forze politiche che, sul sistema del voto estero, delle cordate e del voto di scambio, hanno costruito le proprie fortune, le quali forze, sia pure con argomentazioni debolissime, bene o male sono venute allo scoperto manifestando tutta la loro insofferenza per questo referendum.
Abili come sono, hanno subito cercato di camuffarsi dietro la “ragion di Stato” e la conseguente difesa di Fort Alamo, al fine di convincere gli alleati poco convinti a fare fronte comune.
Il confronto interno è aperto. Le posizioni sono diversificate, tanto è vero che nel dibattimento di fronte al Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme non si è costituito nessun comitato contrario.
Ma il lavoro ai fianchi degli alleati è massiccio e costante e questi ultimi ci pare comincino a dare segni di cedimento. Lo si capisce dai contorcimenti che sono costretti a fare per tentare di giustificare di fronte ai propri elettorati una inversione di tendenza totale sia sulla questione del voto estero sia rispetto alle posizioni assunte nel 2003 proprio sul referendum che chiedeva la riduzione delle preferenze ad una.

Quindi prepariamoci alla discesa in campo del fronte dei conservatori, i quali per difendere il vecchio sistema dei privilegi, degli scandali del voto estero, delle cordate politico-affaristiche, saranno costretti a manifestarsi apertamente.

Solo che questa volta i conti dovranno essere fatti con elettori sempre più consapevoli della necessità di cambiare sistema e di voltare pagina.
Elettori che trasversalmente militano in tutte le forze politiche, e basterebbe scorrere l’elenco delle firme di appoggio al referendum per rendersene conto. Infatti hanno firmato i nuovi socialisti certo, ma anche democristiani, popolari, rappresentanti del PSD, di Noi Sammarinesi, di Alleanza Nazionale.
Un trasversalismo che va ben oltre gli angusti orizzonti di bottega e che di certo sfuggirà all’influenze delle dirigenze dei partiti e dei movimenti politici.

Un trasversalismo che probabilmente vedrà opporsi i conservatori delle varie formazioni ai riformatori delle medesime forze politiche.
Sarà uno scontro democratico molto importante, una opportunità per gli elettori forse irripetibile, poiché questa volta se i conservatori dovessero ottenere anche un solo voto in meno sarebbero costretti ad andarsene definitivamente a casa!

San Marino, 11 Settembre 2007
Il Comitato Promotore

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