Rete, Cosa pubblica, interessi privati: benvenuti a San Marino

Rete, Cosa pubblica, interessi privati: benvenuti a San Marino

Il Segretario per gli Affari Esteri Valentini e quello per le Finanze Felici incontrano Josè Manuel Barroso, Presidente della Commissione Europea, incassano i complimenti per la Convenzione Monetaria e formulano auspici di vario genere per l’integrazione di San Marino in Europa. I due Segretari sottolineano, nel comunicato stampa ufficiale, l’atteggiamento contraddittorio dell’Italia, che continua a mantenere San Marino in black list, a fronte dei numerosi passi avanti e dell’apprezzamento manifestato invece dall’Europa. E’ un problema amministrativo, dice il Segretario DC Marco Gatti in tv, non certo un problema politico.

 

Nel frattempo , la delegazione sammarinese presso Consiglio d’Europa ha evidenziato come il rispetto dei diritti umani sia un tema che suscita interesse, preoccupazione e responsabilità per tutti gli Stati del Consiglio d’Europa, San Marino compreso, tanto da presentare una mozione risolutiva sull’emergenza immigrazione nei Paesi dell’Europa mediterranea, presentata a seguito di un ordine del giorno del Consiglio Grande e Generale.

Peccato che, al di là delle belle parole, tutto questo apprezzamento e questa attenzione non le ritroviamo nei fatti, e in special mondo nei documenti e nelle relazioni degli Organismi europei che vengono periodicamente a monitorare il nostro stato di avanzamento rispetto a tematiche importanti come la corruzione ed i diritti umani.

Primo esempio è quello del GRECO, (Gruppo di Stati del Consiglio d’Europa contro la Corruzione), l’organismo che verifica e valuta la capacità degli Stati membri di lottare contro la corruzione.

Analizzando San Marino, il GRECO ha ribadito come il nostro paese e le nostre istituzioni abbiano una bassa percezione della corruzione, innalzando così i rischi a causa di un impatto negativo del grado di allerta e scarsa attenzione verso questi temi. Insomma far finta che la corruzione non esista non fa che aumentarne il potenziale di sviluppo!

Lo stesso GRECO più volte ha espresso dubbi sull’imparzialità degli organi laddove prevalgono le nomine politiche, oppure laddove prevalga la discrezionalità del Congresso di Stato. In particolare il GRECO solleva forti preoccupazioni per la discrezionalità nel rilascio delle licenze e negli appalti. A questo scopo il GRECO ha proposto 16 importanti raccomandazioni: cosa ne è della loro applicazione?

A noi pare che su molti fronti, come quello degli appalti e della discrezionalità del Congresso di Stato, poco o nulla sia stato fatto! I concorsi pubblici paiono ancora un miraggio e anche la nuova legge sulle licenze presentata dal Segretario per l’Industria Marco Arzilli, conferma il potere di vita o di morte sulle licenze speciali, ancora rilasciate o revocate dal Congresso di Stato, esautorando così il ruolo del Dirigente Ufficio Industria e rendendo impossibile una vera assunzione di responsabilità.

Oltre al GRECO, abbiamo anche il Rapporto dell’ECRI, l’organo indipendente di monitoraggio istituito dal Consiglio d’Europa per la tutela dei diritti umani specializzato nelle questioni legate alla discriminazione, al razzismo e all’intolleranza. I risultati del suo quarto monitoraggio su San Marino sono stati pubblicati a luglio 2013, e anche qui il nostro paese verrà a breve esaminato per verificare il raggiungimento degli obiettivi e gli eventuali passi avanti in base alle raccomandazioni. Alcuni temi sollevati: permessi di soggiorno, frontalieri, badanti…ma cosa ne pensa l’ECRI di San Marino?

Malgrado alcuni progressi compiuti, afferma che

“alcune questioni continuano a destare preoccupazione”. 

In alcuni punti del Rapporto l’Ecri ritiene deplorevole il comportamento di San Marino rispetto ad alcune tematiche sollevate, in particolare: “Non è stato compiuto nessun notevole progresso per quanto riguarda la firma e la ratifica di un certo numero di strumenti internazionali in materia di diritti umani. A San Marino, la cittadinanza continua a essere concessa unicamente con leggi straordinarie, che ogni volta possono imporre esigenze, procedure e tempi diversi. L’ECRI deplora soprattutto l’incertezza giuridica provocata da tale approccio. San Marino continua a non disporre di una legislazione organica in materia di diritto civile e amministrativo per combattere la discriminazione fondata sull’origine etnica, la nazionalità, il colore, la religione e la lingua (discriminazione razziale), né di un organo indipendente specializzato nella lotta a livello nazionale contro il razzismo, la xenofobia, l’antisemitismo e l’intolleranza.

Altro fattore esaminato è la discriminazione legata a problemi di imposizione fiscale. L’ECRI affronta nel suo rapporto il tema dei lavoratori frontalieri e della “tassa etnica”, tirando le orecchie al Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme quando rigettò il ricorso avanzato da ben 27 deputati sammarinesi. 

Detto questo, non vogliamo certo dire che occorre adeguarci a priori a tutto ciò che ci propongono gli organismi esterni!
Ma occorre prendere atto che il primo passo di una politica estera efficace (che sia con l’Italia o con l’Europa) è la ricostruzione della nostra credibilità, che passa attraverso la coerenza tra ciò che si afferma a voce e ciò che viene realmente attuato sul nostro territorio. Il succo è che per godere davvero di considerazione fuori dai nostri confini occorre superare la pretesa di elemosinare quello che invece dobbiamo guadagnarci attraverso i fatti concreti. Stop alla discrezionalità e ai processi decisionali calati dall’alto, basta con una gestione privatistica della cosa pubblica.
Tutela dei diritti e controlli per una vera lotta alla corruzione, non devono essere solo parole al vento ma devono rappresentare i nostri punti di forza!
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