Revoca console gay Podeschi Federico, dibattito

Revoca console gay Podeschi Federico, dibattito

MULARONI: MANCA FIDUCIA; OPPOSIZIONE ATTACCA: DISCRIMINAZIONE?

(DIRE) San Marino, 3 giu. – “Restera’ un’ombra sulla Repubblica
di San Marino”. L’ombra, per il consigliere del Psd, Fiorenzo
Stolfi, e per la collega di Su, Francesca Michelotti, e’ quella
della discriminazione sessuale verso il console onorario della
Repubblica di San Marino a Cardiff, in Galles, Federico Podeschi,
apertamente gay, al quale e’ stata revocata la nomina. Podeschi,
infatti, aveva gia’ avuto dei dissapori con il governo dopo che,
gia’ console e da presidente di Lgbt (associazione per il
sostegno dei diritti dei gay) aveva esternato contro il papa
Benedetto XVI. Oggi il il Segretario di Stato agli Esteri,
Antonella Mularoni, in commissione Esteri motiva la scelta
affermando che “e’ venuto meno il rapporto di fiducia tra il
console e il governo”. Il problema, aggiunge, e’ che al console
in Galles, dopo che era gia’ ‘inciampato’ con le critiche al
pontefice, “abbiamo voluto dare una seconda possibilita’”, che a
quanto pare si e’ bruciato. “Ci sono cose che devono restare
fuori dall’aula consiliare- prosegue Mularoni- ma posso dire che
dopo avermi telefonato e avermi chiesto indicazioni sul
comportamento da tenere in una situazione, poi il console si e’
comportato esattamente al contrario”. Insomma, un console “deve
sapere che ci sono dei doveri in quel ruolo, che lui ha
infranto”. E poi “il fatto di avere un orientamento sessuale di
un certo genere non e’ determinante, ce ne sono molti che hanno
ruoli anche piu’ importanti del suo”.

Per il consigliere Tito Masi, anche lui di Alleanza popolare,
basta dire che “Podeschi ha offeso in maniera pesante il Papa,
che e’ anche capo di Stato”. Inoltre, Podeschi e’ stato nominato
dal precedente governo, “quando c’ero anche io e posso dire che
non c’e’ stato alcun rilievo sulla questione da parte del nostro
partito”. É vero che “non deve essere discriminato per il suo
orientamento sessuale, ma non deve essere nemmeno favorito per
questo”, conclude Masi.

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