Annalisa Boselli – Corriere Romagna: L’associazione Rumori Sinistri e Adl Cobas chiedono alla Provincia un sostegno per i lavoratori stagionali che denunciano illegalità /
«Lavoro nero, istituzioni indifferenti» /
Emblematico il caso della 33enne «cacciata dall’albergo perché contestavo il compenso»
RICCIONE. «Da che parte stanno le istituzioni locali? Quanti sono i soldi che le istituzioni stanziano per il sostegno ai lavoratori che denunciano? Chiederemo ufficialmente un incontro al presidente della Provincia, agli assessori al Lavoro e al Turismo in cui presenteremo le nostre proposte». Parla così Manila Ricci, rappresentante dell’associazione Rumori sinistri che, assieme ad Adl Cobas sta sostenendo Lucia Genovese, la lavoratrice di 33 anni, «cacciata» dall’albergo in cui lavorava con contratto da metà giugno e che per questo sarebbe stata costretta a dormire in spiaggia. «Ho deciso di non firmare la lettera di dimissioni volontarie e mi sono ribellata perché lavoravo per 15 ore al giorno per 800 euro quando il contratto di lavoro ne prevedeva 15 alla settimana», spiega Lucia, 33 anni, diploma all’istituto alberghiero e laurea in Economia del turismo, che dalla provincia di Rovigo è arrivata per la prima volta a fare la stagione a Riccione. E, quando si è vista arrivare un compenso inferiore rispetto a quello pattuito, ha contestato. Dà lì la lite, anche se la versione del titolare dell’hotel Nuova Riccione è differente; poi è seguito l’intervento dei carabinieri e lei in mezzo a una strada. «Mi hanno sbattuta fuori alle due di notte», racconta ai giornalisti, comprese le tivù nazionali. Ora, grazie alla presa in carico del progetto “Help” può stare in una casa d’accoglienza. (…)
