Rifiuti, San Marino ancora alle prese con l’ex Beccari di Murata. In corso le operazioni di esproprio dell’immobile

Rifiuti, San Marino ancora alle prese con l’ex Beccari di Murata. In corso le operazioni di esproprio dell’immobile

Dopo oltre 5 anni i rifiuti all’interno dell’ex Beccari Srl a Murata continuano ad essere una grana per le autorità di San Marino.

Il Segretario Canti, ad un anno dall’annuncio dell’inizio delle operazioni di bonifica dello stabilimento, spiega che sono state “adottate le necessarie misure di prevenzione e di messa in sicurezza del sito” mentre “è in corso la procedura espropriativa dell’immobile prossimamente verranno avviate le operazioni di completa bonifica ciò al fine di porre definitivamente rimedio al danno ambientale causato”.

Infatti, sottolinea il Segretario, “le modifiche introdotte da questo Governo nel nostro ordinamento legislativo (Codice Ambientale) consentono allo Stato di rivalersi, su coloro che si rendono responsabili con le proprie attività di minaccia ambientale, delle spese sostenute per le attività di riparazione e di bonifica, non solo attraverso le garanzie fidejussorie ma anche mediante l’avvio della procedura di espropriazione dell’immobile di proprietà. Ciò al fine di recuperare le spese sostenute per la bonifica e per l’eventuale maggior danno subito”.

Il riferimento è al Decreto Delegato n.25/2021, che modificava ed aggiornava il Codice Ambientale, con cui la Repubblica di San Marino ha aumentato le responsabilità per i produttori e gestori dei rifiuti introducendo strumenti volti a garantire maggiori tutele e garanzie nei confronti dello Stato in casi di necessaria bonifica da parte dell’amministrazione pubblica integrando le norme in materia di gestione dei rifiuti e la disciplina della bonifica dei siti contaminati; inasprendo le sanzioni per incentivare la corretta gestione dei rifiuti.

“Il Decreto – si legge in una nota della Segreteria di Stato per il Territorio – introduceva in particolare norme volte ad evitare che ricadano sulla collettività i costi di trasferimento e smaltimento rifiuti stoccati negli impianti di gestione dei rifiuti, in caso di fallimento dell’impresa, nonché ad aggiornare le disposizioni in materia di rilascio delle autorizzazioni alla gestione dei rifiuti prevedendo maggiori controlli.

Alla luce del provvedimento introdotto nell’ordinamento legislativo (Decreto Delegato n.25/2021), le aziende specializzate in trattamento dei rifiuti hanno depositato fidejussioni per un importo pari a € 1.239.135,20, di cui € 474.980,20 da parte di ditte che gestiscono impianti autorizzati al deposito e trattamento degli inerti e764.155,00 da parte di aziende che gestiscono impianti di stoccaggio e trattamento rifiuti anche pericolosi”.

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