Riflessioni sugli immigrati a San Marino del dott. Pietro Masiello

Riflessioni sugli immigrati a San Marino del dott. Pietro Masiello

IL PRETESTO DEGLI IMMIGRATI

E’ partita con gran squilli di trombe la caccia agli abusivi presenti stabilmente sul territorio della Repubblica .
Questa ricerca trova il suo momento di inizio ufficiale con l’avvio di un censimento degli abitanti della repubblica che dovrebbe attuarsi a breve.
Si proverà ora a fare un passo oltre i luoghi comuni e si vedrà come gli irregolari stranieri siano in gran maggioranza:
Assistenti domiciliari;
Lavoratori dell’industria e dell’edilizia.
Nella prima ipotesi siamo di fronte agli effetti della crescita esponenziale nella popolazione dei grandi anziani in molti casi non sufficienti, che spesso non sufficientemente coadiuvata dalla assistenza pubblica, in mancanza di congiunti diretti (mamme mogli figlie)che si facciano carico dei propri parenti, si fa ricorso a persone sole in molti casi provenienti dai paesi dell’Est Europeo che hanno cura dell’anziano, convivendo con lui giorno e notte, fornendo compagnia, facendo pulizia e manutenzione alla casa di frequente offrendo prestazioni para – infermieristiche.
Nel secondo caso siamo di fronte a settori che risentono della competizione globale e che cercano di risparmiare sui costi del lavoro assumendo in “nero”, oppure parliamo di settori come l’edilizia che in passato ha vissuto un vero e proprio boom.
Ora risulta evidente come in entrambi i casi sia evidente come gli immigrati irregolari svolgano lavori di modesta qualità.
La domanda fatidica da porsi è “Quante persone sammarinesi sono disposte a svolgere le mansioni degli irregolari percependo le loro retribuzioni?”.
Come esattamente messo in risalto da uno studioso “Il lavoro non è solo un modo per guadagnarsi da vivere, ma anche posizione sociale, immagine di se stessi di fronte agli altri”, quindi è tutto da dimostrare che i sammarinesi rimasti senza lavoro o alla ricerca di un lavoro facciano la fila per occupare i posti lasciati vuoti dagli immigrati irregolari, nelle industrie nei cantieri edili, nelle famiglie.
Per risolvere il problema occorre dare risposte efficaci, nel campo delle misure del welfare, nel campo del mercato del lavoro e agire sui costi del lavoro, ma queste costose politiche già difficili in tempi normali, diventano improponibili in tempi di crisi economica.
Questo detto, attenzione a non voler fare della caccia agli abusivi un “Capro espiatorio” delle difficoltà attuali della Repubblica, in un momento politico in cui in altri paesi si assiste alla ri – nascita di populismi di destra che trovano nella immigrazione clandestina argomenti fragili intellettualmente ma dalla forte presa emotiva per aumentare la paura e fomentare la violenze e l’odio xenofobo, come ha evidenziato Roberto Ciavatta nel Don Chisciotte di dicembre 2008.
Quindi per concludere siamo ad un bivio o si attua in Repubblica una chiusura nei confronti degli immigrati che alla lunga si trasformerebbe in un dannoso boomerang per la crescita economica sociale e morale del Territorio, oppure si approfitta del censimento per comprendere le ragioni profonde di questo fenomeno, prendendo decisioni politiche lungimiranti ed efficaci che salvaguardino la dignità delle persone, anziché continuare come accade in un paese molto vicino a San Marino nella ipocrisia di essere “importatori riluttanti” come sostenuto da uno studioso, di lavoro immigrato fatta di fermezza apparente, controlli inadeguati sui luoghi di lavoro e immancabili sanatorie.

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