Riforma fiscale, la CSU torna a chiedere alla maggioranza e al Governo l’apertura di un vero confronto

Riforma fiscale, la CSU torna a chiedere alla maggioranza e al Governo l’apertura di un vero confronto

17 ottobre 2013 – Ha messo in luce le sostanziali differenze tra le posizioni della CSU e quelle in particolare dei partiti di Governo, il dibattito che si è sviluppato ieri sera sulla riforma tributaria. Dibattito che ha visto gli interventi dei rappresentanti di tutti i partiti, di maggioranza e opposizione, e dei Segretari Generali di CSdL e CDLS. Il confronto, che ha riscosso una buona partecipazione di cittadini, è stato moderato da David Oddone, Capo redattore de “La Tribuna Sammarinese”. 

In particolare l’aspetto dove sono emerse le maggiori distanze è quello relativo agli accertamenti di tutti i redditi, tema cruciale per la CSU, per mettere fine ad una situazione a dir poco scandalosa, che vede la maggioranza dei lavoratori autonomi dichiarare redditi del tutto inverosimili (il 64% dichiara redditi inferiori a 15.000 euro).  

I rappresentanti dei partiti di maggioranza, in particolare PDCS e PSD, hanno annunciato la volontà di portare alcune modifiche rispetto alle bozze inviate dall’Esecutivo nelle scorse settimane, in particolare sull’ampliamento dell’uso della Smac Card per la tracciabilità delle transazioni e sull’accesso alle banche dati relative ai contribuenti. 

Ma questi passi annunciati verbalmente sono parziali, contradditori e ancora lontani dalle richieste sindacali, che chiedono un sistema di accertamento realmente efficace, con l’introduzione, tra le altre cose, di un redditometro che consenta di verificare la compatibilità tra i redditi dichiarati e l’acquisto di beni di lusso, e la creazione a San Marino di un corpo di polizia tributaria, che svolga i controlli e abbia in autonomia accesso a tutti i dati dei contribuenti, compresi quelli bancari (anche su questo punto i partiti di governo hanno espresso forti resistenze…). 

Su questi ultimi aspetti, redditometro e polizia tributaria, i partiti di maggioranza continuano a non fornire nessuna disponibilità. Chi è trasparente non ha nulla da temere, ha puntualizzato la CSU; queste resistenze delle forze di Governo sono davvero incomprensibili. 

Le discrepanze tra alcune dichiarazioni dei partiti di maggioranza, che hanno espresso posizioni non presenti nelle proposte del Governo, e quanto sostenuto dallo stesso Esecutivo nella trattativa, è stata più volta messa in luce dai Segretari CSU, che in generale hanno sottolineato la indisponibilità ad un vero confronto finora messa in campo dall’Esecutivo. 

Hanno invitato da un lato a mettere per iscritto le modifiche del Governo, più volte annunciate ma non ancora inviate nonostante le continue sollecitazione, e ad aprire finalmente una trattativa vera, che consenta di giungere ad un testo che recepisca le richieste del sindacato sui tre punti principali: no tax area, rimodulazione della tassazione per i lavoratori dipendenti e i pensionati, introduzione di tutti gli strumenti di accertamento necessari. Punti che per il sindacato sono ugualmente importanti.  

Problemi esistono ancora rispetto alla no tax area e alla rimodulazione della tassazione per i lavoratori dipendenti. Anche le ultime proposte del Governo non convincono, tra cui l’abbassamento dell’aliquota per i redditi più alti dall’attuale 50% al 35%.  

Respinta dalla CSU anche la pretesa, avanzata dalla delegazione di Governo nell’ultimo incontro, di arrivare alla parificazione di trattamento tra il reddito da lavoro autonomo a quello da lavoro dipendente, quando si tratta di due redditi dalla natura completamente differente e assolutamente non paragonabili, in quanto nella determinazione degli imponibili i redditi da lavoro autonomo godono di una lunghissima serie di deduzioni/detrazioni, da cui i lavoratori dipendenti sono completamente esclusi. 

La partita, ha detto la CSU, non è chiusa nemmeno se qualcuno nella fila della maggioranza pensa di mandare tutto a monte, per tutelare gli interessi delle categorie del lavoro autonomo. Perché di una riforma tributaria, equa e trasparente, il paese ha fortemente bisogno. 

Da parte loro, i partiti di opposizione hanno in primo luogo stigmatizzato il metodo del Governo, che li ha esclusi dal confronto senza nemmeno fornire loro le bozze di modifica elaborate, esprimendo posizioni sostanzialmente vicine a quelle della CSU sui temi degli accertamenti, dei controlli e della rimodulazione della tassazione per i lavoratori dipendenti e i pensionati. 

CSU

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