Riforma tributaria. Agenzia Dire Torre 1

Riforma tributaria. Agenzia Dire Torre 1

FISCO. ECCO LA RIFORMA, TRA MINIMUM TAX E CONTROLLI RIGIDI

NUOVI SCAGLIONI, ALIQUOTE E MAGGIORE OMOGENEITA’ IN NOME EQUITA’ 

 E’ un netto richiamo all’ordine quello che viene dalla riforma fiscale per il contribuente sammarinese, che non potra’ piu’ fare quello che vuole. Il nuovo sistema messo a punto dalla segreteria di Stato per le Finanze, e presentato oggi alla stampa in attesa dell’approdo la settimana prossima in Consiglio grande e generale, prevede, nel nome di “equita’, efficienza e trasparenza”, una rimodulazione delle aliquote e degli scaglioni per le persone fisiche, l’abolizione del forfettario e delle spese produzione reddito sostituiti dalle passivita’ deducibili, tracciabili anche grazie alla Smac.

 Inoltre un sistema fiscale omogeneo per imprese, banche e lavoratori autonomi, con aliquota invariata al 17%.Confermata anche l’ipotesi della minimum tax, due mila euro per le societa’ individuali e i lavoratori autonomi, 2.500 per le imprese, per i prossimi tre anni, in attesa che sia a regime il nuovo sistema di controlli e sanzioni che vedra’ protagonista l’Ufficio tributario, con la possibilita’, previa autorizzazione del tribunale, di chiedere alle banche informazioni finanziarie sul contribuente.
    Dunque, dopo circa otto mesi di lavoro, era stata infatti annunciata dalla legge di bilancio approvata lo scorso dicembre, la riforma fiscale made in Titano e’ nero su bianco e va a garantire, spiega alla stampa il titolare delle Finanze, Pasquale Valentini, “maggiore equita’ senza inasprire la pressione fiscale, facendo emergere nuove aree di contribuzione e salvaguardando la competitivita’ del sistema” grazie a “norme chiare e trasparenti”. Rivisto il sistema di detrazioni e deduzioni, lavorando su quelle soggettive, si e’ andati a modificare il sistema degli scaglioni e delle aliquote. Fino a un reddito di 14 mila euro (pensione minima), entra nel merito il coordinatore del dipartimento Finanze, Luca Beccari, e’ fissata la no tax area; tra i 14 mila e i 42 mila euro (pensione massima) l’aliquota e’ del 15%; tra i 42 mila e i 77 mila e’ del 25% e sopra i 77 mila del 35%. Per i lavoratori dipendenti sono stati eliminati l’abbattimento forfettario del 20% e le spese produzione reddito.     In compenso, oltre alle passivita’ deducibili “sociali”, sono introdotte quelle sui consumi per un valore del 10% del reddito fino a 10 mila euro, tracciabili tramite la Smac anche se gia’ si pensa a sfruttare nel futuro la sim dei cellulari. Cosi’ facendo, spiega Beccari, “il lavoratore puo’ detrarre le spese che effettua, emerge il transato interno, che oggi e’ sommerso, e si incentivano i consumi”. Per tutte le attivita’, societa’, imprese individuali, lavoratori autonomi, il sistema diventa omogeneo con aliquota al 17%. Viene inoltre introdotta per i prossimi tre anni una minimum tax, “un correttivo ponte in attesa di controlli efficaci”: si tratta, dunque di “un’imposta straordinaria detraibile a fine anno da quello da pagare”. La vera rivoluzione sta nel sistema dei controlli, totalmente affidato all’ufficio tributario in modo da eliminare le ingerenze politiche riscontrate con la commissione di accertamento e la giunta di stima.     Sara’ possibile anche l’accesso ai dati finanziari del contribuente, che comunque sara’ informato che nei suoi confronti e’ partito un accertamento. Il ricorso avverra’ al tribunale con il rito del diritto del lavoro. Giro di vite anche sulle sanzioni, prosegue Beccari, “codificate in base alla gravita’, per dare credibilita’ alla riforma”: errore materiale, dichiarazione incompleta, dichiarazione infedele, omessa dichiarazione. Negli ultimi due casi potra’ appunto scattare l’indagine finanziaria, su autorizzazione del commissario della legge.
    Tra le altre novita’: l’obbligatorieta’ dello scontrino fiscale, ma non da inizio 2012, e la tassazione dei redditi prodotti all’estero: il 3% sui dividendi, il 4% su obbligazioni e azioni, l’8% sulle plusvalenze patrimoniali.

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