RIFORMA TRIBUTARIA: L’USL HA MOLTI DUBBI, ASSENTE IL RILANCIO ECONOMICO

RIFORMA TRIBUTARIA: L’USL HA MOLTI DUBBI, ASSENTE IL RILANCIO ECONOMICO

Nell’attuale contesto economico e sociale è prioritario trovare il giusto equilibrio tra le esigenze di bilancio dello Stato e la “giusta” imposizione fiscale, in un ottica di equità sociale. Prioritaria è la tutela delle fasce di reddito più basse, parimenti importante è creare un sistema premiante ove i lavoratori meritevoli possano godere anche di incentivi economici. In quest’ottica, e nell’ottica dell’aumento della produttività, l’USL aveva richiesto al Segretario Pasquale Valentini di detassare i premi di produzione legati al merito ed all’impegno profuso dai lavoratori dipendenti pubblici e privati. Riesaminando il documento recentemente approvato dalla Commissione Finanze, che abbiamo prontamente inoltrato a tutti i nostri iscritti, si è rilevato che tale meccanismo incentivante non è stato minimamente tenuto in considerazione. Inoltre la riduzione dell’abbattimento forfettario (spese di produzione reddito) al 7%, la riduzione degli scaglioni di reddito a sole quattro fasce potrebbero portare a far pagare maggiormente in proporzione chi ha un reddito minore.
In uno scenario di aumento delle spese per utenze e servizi pubblici insieme all’imposta straordinaria sugli immobili che arriverà entro l’anno ed alla disoccupazione in crescita, non vorremmo che a pagare siano sempre i soliti lavoratori dipendenti che avendo reddito certo sono facilmente tassabili e tartassabili.
L’USL ha chiesto un incontro al Segretario Valentini per discutere dei cambiamenti da apportare al progetto di legge.

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