Nuovo Quotidiano di Rimini (www.nqnews.it): A scoprire l’intera vicenda, un assistente sociale di una casa famiglia col quale il ragazzino si confida / Violentato dal padre dell’amichetto / Tunisino a processo per induzione alla prostituzione e abuso sessuale su minore / In cambio delle prestazioni l’uomo dava al 13enne qualche spicciolo per le spese
Violentato dal vicino
di casa, padre dell’amichetto
di giochi. Morbose
attenzioni che l’uomo
adulto, un extracomunitario
di origine tunisina a Rimini
con la famiglia, riservava
al ragazzino promettendogli
qualche soldo per
comprare il gelato. Una
tragica vicenda umana che
è diventata un processo
penale per induzione alla
prostituzione e violenza
sessuale a carico del tunisino
e che il prossimo 5 luglio
arriverà ad una prima
conclusione con la richiesta
da parte del pubblico di
ministero della pena detentiva.
Intanto ieri, davanti
al collegio penale del
tribunale di Rimini, si sono
ascoltate le ultime testimonianze,
mentre la giustizia
italiana, ma anche il
difensore, l’avvocato Francesco
Vasini, stanno ancora
cercando di rintracciare
il tunisino, al momento irreperibile.
Per i fatti contestati,
l’uomo non è stato
mai sottoposto a misure
cautelari, probabilmente
perché quando le violenze
subite denunciate dal ragazzino,
il tunisino aveva
già lasciato Rimini e l’Italia.
I fatti risalgono all’estate
del 2002 e all’estate del
2003, periodo in cui il
13enne riminese, con alle
spalle una difficile situazione
familiare, una mamma
assente e fratellini di
padri diversi, torna a Rimini
dopo aver passato la
maggior parte dell’anno in
una casa protetta per minorenni.
Il ragazzino, che a
Rimini, ha un affido diurno
presso una famiglia,
frequenta i figli del tunisino.
Hanno più o meno la
stessa età e spesso giocano
insieme. Quando però il
ragazzino resta da solo,
viene avvicinato dall’adulto
che gli chiede di giocare
una parte attiva, in incontri
sessuali.
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