Case in affitto introvabili, “con air b&b meno rischi”. Gli agenti immobiliari: “Il blocco degli sfratti ha danneggiato i proprietari. Oggi preferiscono i soggiorni brevi, così i guadagni sono maggiori”
ANDREA OLIVA – Decine di chiamate al giorno in agenzia immobiliare, ma appartamenti in affitto non se ne trovano. Sono merce rara e seguono la regola del mercato: essendo pochi costano caro. “Nella zona Lagomaggio i monolocali sono arrivati a 450 euro al mese – ci racconta Anna Mazzeo dell’omonima agenzia immobiliare -. Da noi si presentano anche giovani dottori specializzandi, o stranieri con borse di studio, ma di appartamenti in affitto non c’è disponibilità purtroppo. Una dottoressa è arrivata a dirmi di essere disposta a pagare persino 900 euro al mese pur di trovare un alloggio. E c’è stato chi si è dovuto accontentare di un appartamento alla Gaiofana”. Soprattutto dopo la pandemia sono diventati introvabili, mentre abbondano le offerte in rete o su Air B&B per alloggi disponibili per brevi locazioni, quelle turistiche per intendersi. “Il Covid ha inciso su questa tendenza”, dice Mazzeo. Il blocco degli sfratti e le difficoltà nell’incassare gli affitti hanno toccato da vicino i proprietari. “C’è chi ha perso somme importanti, anche 15mila euro più l’avvocato. Così scelgono gli affitti brevi. Sono condizioni in cui i titolari delle case si sentono più liberi. Oppure preferiscono gli studenti. I costi per una stanza si aggirano sui 350 euro”. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino