Rimini: Biblioteca Gambalunga, ecco i libri più prestati nel 2011

Rimini: Biblioteca Gambalunga, ecco i libri più prestati nel 2011

Si usa la Biblioteca Gambalunga di Rimini per leggere libri per il proprio svago e piacere, ma anche per la propria educazione sentimentale, per affrontare le diverse stagioni della vita, per comprendere  una realtà sempre più complessa.

Il romanzo si conferma quale genere prediletto dai lettori.

Perdurano 3 successi degli anni passati (“L’eleganza del riccio” di Muriel  Barbery, una delle sorprese editoriali del 2007, “Appunti di un venditore di donne” di Giorgio Faletti, “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano), e fra i libri del 2010/2011 più prestati troviamo: “La mappa del destino” di Gleen Cooper, il thriller a sfondo storico/archeologico che attenta al primato che fu di Dan Brown, due romanzi “di formazione”: “Acciaio” di Silvia Avallone, e “Bianca come il latte, rossa come il sangue” di Alessandro D’Avenia; il dramma di una famiglia “storta”  raccontato da Mariapia Veladiano in “La vita accanto”, e “Accabadora” di Michela Murgia, il romanzo che pone il lettore di fronte a delicate questioni etiche.

Nei primi posti troviamo naturalmente i romanzi di genere: da quello sentimentale (Nicholas Sparks, Sveva Casati Modigliani, Charlotte Link, Maria Venturi), al giallo e mistery (Marco Malvaldi, Carlos Ruiz Zafon, Michael Connelly, Il cimitero di Praga di Umberto Eco).

Oltre ai libri studio di carattere accademico, legati alla popolazione studentesca universitaria, ai classici richiesti soprattutto dagli studenti delle scuole superiori, risulta  alto il numero dei prestiti di libri di aggiornamento delle conoscenze scientifiche (“Darwinismo morale: da Darwin alle neuroscienze” di Alessandra Attanasio), di orientamento sull’economia (“I soldi in tasca: psicoeconomia della vita quotidiana” di Paolo Legrenzi; “Finanzacapitalismo: la civiltà del denaro in crisi” di Luciano Gallino; “Come si esce dalla società dei consumi: corsi e percorsi della decrescita” di Serge Latouche), ma in particolare di quei testi la cui lettura testimonia un desiderio di partecipazione e cittadinanza consapevole (“Costruire il nemico e altri scritti occasionali” di Umberto Eco; “Adesso basta: lasciare il lavoro e cambiare vita: filosofia e strategia di chi ce l’ha fatta” di Simone Perotti; “Sulla lingua del tempo presente” di Gustavo Zagrebelsky; “Basta poco: pensieri forti e gesti semplici per una nuova ecologia della vita quotidiana” di Antonio Galdo; “Liberi e uguali: contro l’ideologia individualista” di Nadia Urbinati; “Vandali: l’assalto alle bellezze d’Italia” di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo; “La fabbrica dell’obbedienza: il lato oscuro e complice degli italiani” di Ermanno Rea;  “Promemoria: la storia d’Italia ai confini della realtà di Tangentopoli a oggi” di Marco Travaglio; “Non per profitto: perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica”  di Martha C. Nussbaum); ma anche testi non accademici di storia (“Eroi viaggiatori: i Greci e i loro miti nell’età epica di Omero” di Robin Lane Fox), filosofia (“La questione morale” di Roberta De Monticelli), arte e storia locale.

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