Rimini: Biblioterapia, domani conversazione con Ernesto Ferrero

Rimini: Biblioterapia, domani conversazione con Ernesto Ferrero

Domani, sabato 26 novembre alle ore 17, presso la Sala del Giudizio – Museo della Città di Rimini, con la conversazione di Ernesto Ferrero “Viaggio al termine dell’uomo. – L. F. Céline grande e maledetto cinquant’anni dopo”, il percorso nei sentieri del Male si fermerà nel cuore del Novecento, affidato alla voce di uno dei suoi più discussi protagonisti: Louis Ferdinand Céline.

Scrittore e uomo di punta dell’editoria italiana, Ernesto Ferrero ne ha tradotto in italiano per Tea e Corbaccio il capolavoro, “Viaggio al termine della notte”, che a cinquant’anni dalla scomparsa dello scrittore continua a testimoniare le contraddizioni del Secolo breve.

Mentre la figura di Louis Ferdinand Destouches (in arte Céline) continua a dividere, come testimoniato dalla richiesta di Serge Klarsfeld dell’Associazione dei figli dei deportati ebrei al Ministro della cultura francese di ritirarne il nome dall’elenco delle personalità da onorare nel 2011, perché mai come in Céline la grandezza artistica convive con l’odio per gli ebrei, l’assoluta e proclamata convinzione che le guerre mondiali dipendessero dalla loro avidità, l’auspicio di un’alleanza della Francia con Hitler, fino al rifugio nella Germania nazista.

Il semi-autobiografico “Viaggio al termine della notte” rispecchia la complessità umana e artistica dell’autore: realistico e visionario, tragico e grottesco, con una lingua e uno stile apparentemente immediati, fondati sulla rielaborazione meditata dell’argot, il gergo dei bassifondi parigini, e un continuo intarsio dal registro sostenuto a quello basso e triviale, resi magistralmente dalla bella traduzione di Ferrero.

Mentre quasi in ogni pagina del Voyage affiora l’incombere del nulla, il sentimento della morte.

Nella postfazione al libro, Ferrero ha scritto che il consapevole delirio céliniano, del Novecento ha saputo cogliere come nessun altro gli aspetti fondamentali: gli orrori della guerra e della retorica patriottica di quelli che stavano a dirigere il macello nelle retrovie; la ferocia dello sfruttamento coloniale; la solitudine delle metropoli (New York) e gli incubi tayloristici delle catene di montaggio (la Ford a Detroit), il degrado urbano e l’abbruttimento operaio nella Parigi delle borgate.

Una figura maledetta, quella di Céline, che continua ad alimentare il difficile quesito sulla responsabilità etica dello scrittore e ad aprirci squarci sugli oscuri lembi di cui si nutre la scrittura.

La partecipazione è vincolata all’iscrizione a “Biblioterapia. Come curarsi (o ammalarsi) coi libri” o al pagamento del biglietto (5 €) che potrà essere acquistato in prevendita presso la Biblioteca civica Gambalunga o il giorno stesso della conferenza presso il Museo della Città.

 

Ernesto Ferrero ha lavorato a lungo nell’editoria in ruoli centrali, dall’Einaudi alla Bollati Boringhieri, da Garzanti a Mondadori. Dal 1998 è direttore della Fiera Internazionale del libro di Torino. Come critico si è occupato di Carlo Emilio Gadda, Italo Calvino, Primo Levi, Lalla Romano, Maria Bellonci. Traduttore di Flaubert e Céline, collabora a “La Stampa” al “Sole24ore” e ai programmi culturali della Rai.

 

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