Enrico Chiavegatti – Corriere Romagna: Per polizia e Procura nessun dubbio sulla accidentalità. Il piccolo sotto i ferri per tre ore è ricoverato in terapia intensiva all’Infermi /
Vola da una finestra, in fin di vita a 5 anni /
Si sveglia, non trova la madre che è in bagno, sale su una seggiola e precipita di sotto
RIMINI. Viserba, via Mazzini. Le 8 sono passate da 19 minuti quando la mamma lancia la sua disperata richiesta d’aiuto al 118. Ha chiamato il piccino senza aver ricevuto una risposta. La finestra aperta fa temere il peggio. Si affaccia e purtroppo ne ha conferma. A terra, nel giardino, immobile, c’è il suo secondogenito. Avrebbe dovuto essere seduto a tavola a fare colazione. Invece ha la bocca, da dove esce incredibilmente solo un filo di sangue, appoggiata sul selciato del giardino fradicio di acqua.
Lei, racconterà alla polizia, non si è accorta di nulla: era in bagno a prepararsi. Quando c’è entrata lui dormiva. In casa erano soli. Il padre, dipendente di un’importante impresa di costruzioni riminese era già in viaggio per Cervia. Prima di partire aveva accompagnato a scuola la figlia maggiore: lei frequenta la prima elementare, mentre il fratellino va all’asilo.
A raccontare che fino a quel momento era stata una normalissima mattinata di una normalissima giornata, la tazza con il latte, i biscotti, il succo, le merendine che la polizia scientifica ha trovato sul tavolo della cucina, un ambiente piccolo dove una seggiola vicino o sotto la finestra sono di casa.
E’ il personale del 118 (ambulanza e automedicalizzata) ad allertare la polizia una volta capita la dinamica della tragedia. Stabilizzato dal medico rianimatore il piccino a sirene spiegate viene portato al pronto soccorso dell’ospedale Infermi. (…)
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