Rassegna stampa – Carte clonate ai clienti, sequestrati otto immobili a famiglia di albergatori. Le indagini della Guardia di Finanza, partite dopo le denunce di 60 turisti, hanno portato a sigillare appartamenti, garage e sale da ballo per un milione
FRANCESCO ZUPPIROLI – Carte d’oro. Non tanto per il plafond quanto per ciò che avrebbero fruttato quelle di malcapitati clienti ai titolari di un albergo di Cattolica, già finiti nel mirino dei militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Rimini perché ritenuti artefici di una articolata truffa ai danni di chi nel corso del 2021 aveva frequentato la struttura ricettiva pagando il proprio soggiorno appunto con la carta di debito o credito. Già a dicembre del 2022 le Fiamme Gialle avevano sequestrato ai tre indagati, una famiglia di origini albanesi, oltre 145mila euro ritenuti ingiusto profitto della truffa messa in atto contro i clienti dell’hotel. E ora, a distanza di quasi un anno dall’inizio dell’indagine, il gip del Tribunale di Rimini ha ordinato e le Fiamme Gialle eseguito un altro maxi sequestro connesso a quanto già contestato alla famiglia. Nello specifico sono stati sequestrati preventivamente altri otto immobili (di cui uno a Gradara, un altro ad Alfonsine, una sala da ballo a Forlì e i restanti appartamenti e garage a Rimini) anch’essi ritenuti dall’autorità giudiziaria essere frutto delle illecite attività poste in essere dalla famiglia contro i clienti dell’hotel. Complessivamente la Guardia di Finanza ha messo a segno un sequestro del valore commerciale stimato di oltre un milione di euro, ricavati all’interno del mosaico criminale già contestato al nucleo familiare verso cui nei mesi scorsi era arrivata una pioggia di denunce/querele sporte da residenti di varie parti d’Italia che avevano tutti soggiornato nella struttura degli albanesi. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
