Rimini. Caso Coconuts, Fabio Paesani: ‘La droga? Era per me’. Corriere Romagna

Rimini. Caso Coconuts, Fabio Paesani: ‘La droga? Era per me’. Corriere Romagna

Corriere Romagna: Iniziati gli interrogatori davanti al giudice Casadei, firmataria dell’ordinanza di custodia. Dalle carte emerge la disinvoltura nelle trattative: nel locale si sentivano intoccabili / «La bottiglia al tavolo? Non era cocaina» / Fabio Paesani al giudice: non sono uno spacciatore, acquisti di droga per il mio consumo

RIMINI. «Non sono uno spacciatore di droga e i contatti documentati dalla polizia sono esclusivamente dovuti al fatto che invece consumo regolarmente cocaina». Fabio Paesani, co-gestore di fatto del Coconuts, ha negato l’addebito che gli viene contestato nell’ambito dell’operazione Titano della Squadra mobile della questura coordinata dal pm Paolo Gengarelli.

Davanti al giudice Fiorella Casadei, firmataria dell’ordinanza di custodia che ha applicato gli arresti domiciliari nei confronti del 37enne imprenditore del mondo della notte, Paesani – difeso dagli avvocati Paolo Righi e Nicoletta Gagliani – ha fornito la sua versione dei fatti. Non si è limitato a una semplice dichiarazione, ma ha cercato di dettagliare la propria posizione facendo anche riferimento alle intercettazioni telefoniche contenute nell’ordinanza. In sostanza ha spiegato che il rapporto con le sostanze stupefacenti è un fatto privato e non riguarda la legge, e che soltanto per approvvigionarsi (ma sempre e solo per sé) ha tenuto dei contatti con dei fornitori albanesi contattati e incontrati la maggior parte delle volte lontano dal locale. Fabio Paesani ha smentito che il Coconuts si fosse trasformato nella base logistica dello smercio e delle consegne dei suoi amici albanesi. (…)

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