Rimini. Concorso in autocalunnia: due legali condannati, altri due nei guai. Corriere Romagna

Rimini. Concorso in autocalunnia: due legali condannati, altri due nei guai. Corriere Romagna

Andrea Rossini – Corriere Romagna: Per l’accusa avrebbero concordato la ritrattazione di una ragazza parte offesa nel procedimento contro l’ex. Un terzo avvocato assolto, ma fioccano gli atti in procura /
Due legali condannati, altri due nei guai /
Pena di due anni in abbreviato, ma ricorreranno in appello. Cresce la tensione con la procura

RIMINI. Due avvocati del foro di Rimini sono stati condannati ieri dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Rimini Stefania Di Rienzo a due anni di reclusione ciascuno (pena sospesa). Secondo l’accusa avrebbero concordato tra loro, sapendola falsa, la ritrattazione di una giovane donna, parte offesa in un procedimento penale. Entrambi sono stati riconosciuti colpevoli del reato di autocalunnia in concorso e assolti dai reati favoreggiamento personale e/o divulgazione di atti segreti. Uno dei due, colui che assisteva la ragazza, è stato condannato anche per infedele patrocinio, ipotesi che per l’altro è stata invece considerata dal giudice già ricompresa nel reato di autocalunnia. Con loro sono stati condannati anche altri due imputati: l’uomo che, nel maggio 2009, avrebbe spinto l’ex fidanzata “perseguitata” a ritrattare – alla vigilia del processo di appello – le accuse che già lo avevano portato in carcere una prima volta nel febbraio 2008, e il fratello di lui che si sarebbe adoperato per favorire l’operazione. Al primo, che doveva rispondere anche di “minaccia per costringere altri a commettere un fatto costituente reato” è stata inflitta la pena di quattro anni di reclusione, al secondo (per l’autocalunnia in concorso con gli avvocati) la pena di un anno e quattro mesi. E’ stato assolto, invece, un terzo avvocato riminese, all’epoca dei fatti ancora praticante: doveva rispondere di false dichiarazioni al pm. Nel corso del processo, celebrato con rito abbbreviato condizionato all’audizione di un testimone e poi “allargato” su indicazione del giudice alla deposizione di altre persone, sono finiti nei
guai altri due avvocati (una donna e un uomo) del foro di Bologna, per i quali è stata disposta la trasmissione degli atti al pm, rispettivamente per falsa testimonianza e per concorso nel reato di autocalunnia.
(…)

 

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