Rimini. Conto Mazzini, interrogato Giuseppe Roberti: ‘i soldi erano destinati al voto estero e ai partiti’. Il Resto del Carlino Rimini

Rimini. Conto Mazzini, interrogato Giuseppe Roberti: ‘i soldi erano destinati al voto estero e ai partiti’. Il Resto del Carlino Rimini

Donatella Filippi – Il Resto del Carlino Rimini: Conto Mazzini, parla Roberti: «Così i soldi finivano ai partiti» / L’ex socio della Bcs ha depositato un memoriale di quattro pagine

L’ex presidente della Bcs, assistito dagli avvocati Francesco Pisciotti di Rimini e Rossano Fabbri di San Marino, in Repubblica indagato per associazione a delinquere e tangenti, ha rilasciato dichiarazioni spontanee producendo anche una memoria di quattro pagine, in cui spiega come negli anni in cui si concentra l’indagine, dal 2004 in poi, funzionava il sistema San Marino.

Roberti ha anche spiegato che i soldi per la politica che transitavano sugli ormai tristemente famosi libretti al portatore ai quali venivano affibbiati i nomi più fantasiosi, erano destinati ‘al voto estero’ e ai partiti. Quindi, non potendo girare le somme direttamente sui conti dei partiti, erano stati aperti quei libretti. Naturalmente si è parlato anche del ‘ Mazzini’, aperto da un’impiegata della fiduciaria. Un punto essenziale della memoria di Roberti, poi, il ruolo di Gilberto Canuti ex direttore generale della Bcs, indagato per gli stessi reati. «Che credibilità può avere un direttore — ha sostenuto Roberti — che aveva le seconde chiavi e ha aperto le cassette di sicurezza della banca?». Roberti, che fino ad oggi non ha mai fatto nomi di politici, ora annuncia nuove rivelazioni sul ruolo dell’attuale ministro delle Finanze, Claudio Felici. L’ex funzionario ha dichiarato che in quegli anni «nel sistema San Marino si consentiva l’anonimato bancario e quindi i libretti al portatore». (…)

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