Rimini: Criminal Minds, Cavalli indagato per la morte di Borgia

Rimini: Criminal Minds, Cavalli indagato per la morte di Borgia

La cocaina che uccise il bagnino riminese Alessandro Borgia, vittima di overdose il 1° agosto 2010, faceva parte della stessa partita sequestrata, già nell’ambito dell’inchiesta “Criminal Minds” della guardia di finanza, a 2 spacciatori albanesi catturati il mese successivo con oltre 1 kg. di droga, poi condannati a 4 anni ma nel frattempo scarcerati e tornati in patria.

Il perito ha riscontrato tra i campioni presi in esame una più che significativa analogia di fabbricazione e un identico iter produttivo.

Quella droga sarebbe stata venduta dagli albanesi a Livio Cavalli per essere spacciata all’interno del night club Fuxia di cui era titolare.

Borgia trascorse lì, acquistando e assumendo droga, parte della sua ultima notte di vita, prima di sentirsi male una volta rientrato a casa.

Cavalli, condannato per un giro di prostituzione dopo il blitz della Squadra mobile del 30 ottobre 2010, adesso deve rispondere dell’accusa di detenzione ai fini di spaccio.

E’ indagato anche per la morte di Borgia, come conseguenza di altro reato.

I finanzieri, grazie al filone droga-prostituzione, si sono vicini a chiudere il cerchio su una vicenda che aveva provocato molta emozione in città, dopo la morte del giovane bagnino.

I riflettori della tentacolare inchiesta della polizia tributaria della Guardia di finanza riminese si sono accesi sul locale di Cavalli, a partire dagli accertamenti sull’albanese Ardian Kazazi, coinvolto nella diatriba tra imprenditori all’origine finanziario dell’indagine.

Si è quindi scoperto che l’albanese 47enne, lo stesso Cavalli e l’avvocato riminese 60enne Guglielmo Nino Guerra sarebbero gli effettivi gestori e i soci occulti della società che gestisce un altro locale notturno misanese, il “Balcanica”, intestato in modo fittizio ad una donna.

Dalle intercettazioni emerge che il dominus del locale è il boss albanese mentre l’avvocato ne sarebbe socio.

In una conversazione Guerra aveva promesso 1,5 milioni di euro a Kazazi nel caso in cui quest’ultimo fosse riuscito a far lievitare il prezzo del locale, in vendita, fino a 3 milioni.

Fonte: “Il Corriere di Romagna”

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