Nuovo Quotidiano di Rimini: SAN CLEMENTE – I due “piromani”sono stati fermati dai carabinieri dopo un breve inseguimento / Dà fuoco al bar per vendetta / Dipendente licenziato provoca l’incendio dell’attività / Denunciato per danneggiamento insieme a un conoscente
SAN CLEMENTE – Discute col datore di lavoro per essere stato licenziato. E lamenta il completo pagamento della liquidazione. Ma non riesce ad ottenere quello che chiede: nè il reintegro, nè la parte di denaro che, secondo lui, gli spetterebbe. Così, infuriato, interrompe la discussione e se ne va. Ma covando un forte rancore nei confronti del titolare di quell’esercizio pubblico di San Clemente. Così comincia a pensare come potersi vendicare, sempre secondo lui, di quell’ingiustizia subìta. Passano i giorni e U.A., 33enne pugliese, residente a Misano, si convince che l’unica cosa da fare è quella di danneggiare quel bar: quella sarebbe stasta la sua, assurda, vendetta. Allora chiede ad un conoscente, M.G., un 58enne siciliano domiciliato a Montefiore Conca, di accompagnarlo proprio a San Clemente. L’uomo lo accontenta, senza sapere, dirà poi agli investigatori, cosa l’amico volesse fare. I due, quindi, la notte tra sabato e domenica, intorno alle 4.30, partono a bordo di un furgone, Fiat Ducato. Giunti nei pressi dell’ex attività dove U.A. aveva lavorato, il giovane ferma il mezzo e scende. Quindi, si dirige verso un quadro elettrico esterno al bar. Accende una fiamma e dà fuoco all’impianto. E’ un attimo, l’incendio si propaga all’intero esercizio commerciale, danneggiando anche un tombino in ghisa. Immediato scatta l’allarme lanciato da alcuni residenti. Sul posto giungono alcuni mezzi dei vigili del fuoco e una pattuglia dei carabinieri di Morciano. (…)
