La storia di un 40enne malato di gioco d’azzardo: «Ho scelto di curarmi dopo che mia moglie mi ha cacciato di casa».
MARIO GRADARA. «Mi giocavo centinaia di euro tutti i giorni, a volte appena ritirato lo stipendio arrivavo a chiudermi letteralmente all’interno di una sala scommesse e poi puntavo su tutto quello che mi capitava, non uscivo fuori finché non rimanevo totalmente al verde». A raccontare quello che lui stesso definisce «un incubo ad occhi aperti durato più di cinque anni» è un quarantenne del Riminese, che chiede l’anonimato e chiameremo ’Mirco’, bravissimo artigiano, apprezzato sul lavoro, padre di famiglia con moglie e due figli. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino