Rimini. Il Ministro Carrozza: meno compiti a Natale, la scuola riminese rimane scettica. Corriere Romagna

Rimini. Il Ministro Carrozza: meno compiti a Natale, la scuola riminese rimane scettica. Corriere Romagna

Patrizia Cupo – Corriere Romagna: «Agli studenti più stimoli, non meno compiti» /
Più liberi a Natale di leggere e andar per mostre: l’appello del ministro non incontra favori /
L’assessore provinciale Soldati rilancia: «Basta tagli e più investimenti culturali»

RIMINI. Il ministro si appella: meno compiti a Natale. Scettica la scuola riminese: «I ragazzi han bisogno di stimoli e non è un problema di compiti: basta tagli e più valore alle risorse». L’annuncio, rivolto a una platea di giovani studenti toscani, un paio di giorni fa a Pisa aveva fatto sobillare il web: “merito” del ministro alla scuola Maria Grazia Carrozza che si appellava agli insegnanti perché a Natale lasciassero gli allievi più liberi dai compiti e concedessero loro più tempo per le letture, per gite nelle città d’arte e mostre. Sul concetto di fondo, commenta l’assessore provinciale alla pubblica istruzione Meris Soldati, nulla da eccepire, ma in generale un po’ di scetticismo c’è: sono altri i problemi della scuola e dei giovani studenti, lascia intendere l’amministratore provinciale, come i tagli. «Invitare i ragazzi a leggere di più è bene e aiuta ad aprire la mente rispetto ai soliti compiti di Natale – spiega la Soldati -, ma mi lascia un po’ perplessa l’appello del ministro. E’ la stessa scuola che dovrebbe invece interrogarsi se non debba fare un salto in avanti per aprire lei la mente dei ragazzi. Gli studenti meritano di più e mi auguro ci si ponga la domanda di dare maggiore spazio agli allievi». Quindi, al di là dei proclami, «basta tagli e più investimenti culturali» , aggiunge l’assessore. «Questo governo ha dato un po’ più di respiro al sistema scolastico con poche, pochissime, risorse all’edilizia scolastica e un lieve aumento sugli organici – spezza una lancia Meris Soldati -, ma sulla scuola va fatto molto di più in termini di risorse, investimenti culturali e valorizzazione dei docenti. Dopo anni e anni di tagli scellerati, c’è un po’ da ricostruire». (…)


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