Infortunio sul lavoro, Filca Cisl Romagna: “Sbigottiti dalla mancanza di umanità”

Infortunio sul lavoro, Filca Cisl Romagna: “Sbigottiti dalla mancanza di umanità”

“Siamo sbigottiti dalla mancanza di umanità per quello che è successo al ragazzo rumeno abbandonato davanti all’Ospedale Infermi di Rimini”.

Lo dichiara Roberto Casanova, segretario generale della FILCA CISL Romagna categoria dell’edilizia, in merito al ferito che si ipotizza essere stato abbandonato per non incorrere in conseguenze penali a carico del datore di lavoro che lo aveva assunto irregolarmente.

“Questo ancora una volta – scrive Casanova – dimostra in connubio esistente tra lavoro irregolare ed infortuni. Siamo in un momento particolarmente vivace per il settore dell’edilizia, dove molte nuove aziende sono nate dal nulla per beneficiare dei vari bonus edilizi (110%, facciate,…). Queste misure sono state certamente positive, ma attuate senza controlli. Questo ha avuto un effetto boomerang soprattutto sui lavoratori che per primi ne pagano le conseguenze.

Infatti i lavoratori assunti in maniera irregolare, spesso stranieri e a volte con scarsa conoscenza del lavoro e della lingua, non possono accedere a corsi sulla sicurezza, tenuti da Enti di formazione molto avanzati, specifici per l’edilizia, presenti sul nostro territorio romagnolo, come la Scuola edile artigiana di Forlimpopoli o la scuola Sfera (scuola di Sicurezza Formazione Edilizia della Romagna Accorpata) presente a Rimini in via Islanda. Tutti coloro che sono assunti regolarmente in un cantiere devono aver fatto almeno 16 ore di corso, oltre ad ottenere un continuo aggiornamento che ne permette la crescita aziendale e professionale”.

I sindacati ritengono quindi “fondamentale” il lavoro in corso proprio sul territorio di Rimini. “In estate abbiamo infatti firmato il Patto per la promozione della legalità, della sicurezza e della qualità del lavoro negli appalti pubblici della provincia di Rimini e proprio in questi giorni stiamo lavorando su un Protocollo, specifico per l’edilizia nel territorio riminese, di Intesa per lo sviluppo delle attività coordinate e congiunte degli organi ispettivi in materia di salute e sicurezza nel contrasto al lavoro nero ed irregolare del settore. Quello che speriamo è che questo protocollo diventi da apripista per altri, su tutto il territorio romagnolo.”

“Non possiamo quindi dirci stupiti dell’infortunio avvenuto in un contesto di lavoro nero, ma siamo sconcertati rispetto a quanto avvenuto a livello umano. Non è possibile abbandonare un ragazzo in quelle condizioni davanti ad un ospedale. Speriamo che i responsabili vengano al più presto individuati e che paghino duramente per ciò che hanno fatto”.

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