Rimini. La guerra delle tartarughe «Non stiano in cattività»

Rimini. La guerra delle tartarughe «Non stiano in cattività»

RASSEGNA STAMPA – Fondazione Cetacea contesta il progetto che ha portato un esemplare a essere ospitato all’Acquario di Cattolica: «Una struttura commerciale»

La battaglia delle tartarughe. Da una parte c’è l’Acquario di Cattolica che ha accolto Cenere, una tartaruga ferita e in riabilitazione da ormai 4 anni al Centro di recupero tartarughe marine Cestha di Ravenna. Dall’altra c’è Fondazione Cetacea che parla di una «brutta faccenda» contestando il fatto che l’esemplare sarà tenuto in «cattività» cosa che «trasmette un messaggio sbagliato alle persone». Il problema secondo Cetacea risiederebbe nella natura commerciale della struttura dove è stata accolta la tartaruga: si paga per vedere per gli animali. «L’idea del progetto (di Cestha e Acquario di Cattolica ndr) è che la permanenza della tartaruga in una vasca dell’acquario – spiegano da Cetacea – potrebbe darle un qualche giovamento e facilitare un suo reinserimento in natura. Il progetto, che come già viene annunciato durerà un anno, prevede che la tartaruga sia visibile ai visitatori del parco ‘sensibilizzandoli sulla conservazione delle specie in pericolo’ e al contempo ‘avvicinerà la tartaruga al suo ambiente naturale’: viene presentato quindi come un progetto win-win, in cui vincono tutti,tartaruga, pubblico, Centro di recupero, struttura commerciale. Ma siamo proprio sicuri?» (…)

Articolo tratto da Resto del Carlino

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