Corriere Romagna: Marchioni a ruota libera:
«Sono il candidato naturale
e sono ancora una novità»
RIMINI. La carica di novità è ancora quella di cinque anni fa. In più ci mette l’esperienza dei mesi trascorsi in Parlamento. Elisa Marchioni è l’onorevole in carica del Pd e non si sente affatto messa in discussione dai fan di Emma Petitti che un tempo erano i suoi. Affronta le primarie forte del lavoro svolto, non cerca accordi e non sventola l’identità cattolica come un diritto. Le primarie sono necessarie. E lei corre.
«Io credo di essere il candidato naturale del Partito democratico: non devo neppure raccogliere le firme. Dal gruppo parlamentare ho avuto una buona valutazione e non è successo a tutti. Penso di avere lavorato bene, ho rappresentato il Pd, i cittadini di Rimini».
Alcuni parlamentari, nonostante la pagella positiva, non vengono ricandidati: bocciati dal territorio.
«Anche questo a me non è successo. La lettera dei cinquanta a favore del segretario, non è contro di me. Chiedono a Emma di scendere in campo per rendere vere le primarie. Sono d’accordo anch’io: con questa legge elettorale abbiamo bisogno di una legittimità popolare».
Cinque anni fa, toccò proprio a lei con la sua carica di novità, sbarrare la strada (diciamo così) a Vichi e Chicchi.
«Cambio di generazione e spaccato di società civile: ero io. Penso di incarnare ancora rinnovamento e novità. In più ho maturato esperienza, non è semplice arrivare in Parlamento per la prima volta, ci sono ingranaggi in cui bisogna entrare. E’ una ricchezza per me e per il mio partito, la rimetto in gioco, sono serena. Sono contenta di partecipare alle primarie».
Fra gli “autografi” a favore della Petitti, ce se sono molti che appartengono alla sua area, quella cattolica. E altri protagonisti insieme a lei del rinnovamento di cinque anni fa. Pensiamo ad Andrea Gnassi.
«Non so se sono sbagliata io, però la mia non è una candidatura iden- titaria, ho troppo rispetto per la chiesa per agitare il patentino del buon cattolico. (…)
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