Annalisa Boselli – Corriere Romagna: Camini e stufe a pellet per “tagliare” la bolletta /
In tanti si stanno attrezzando dopo la lettera spedita da 150 utenti a Sgr per staccarsi
In 400 firmano per mandare un legale al tavolo delle trattative ma il Comune li frena
RIMINI. I teleriscadati scappano, il Comune li boicotta. A Palazzo Garampi non sono bastate le 433 firme che autorizzavano la presenza al tavolo tecnico sulle tariffe dell’avvocato Steven Niccoli, ma ha chiesto anche i numeri dei documenti di identità dei firmatari. Il comitato però non si dà per vinto e annuncia che presto tornerà a raccoglierle tra le centinaia, oltre un migliaio in tutto, di appartamenti interessati di Gaiofana, Marecchiese e Viserba.
Il fatto. Sono già decine gli utenti del teleriscaldamento che si sono di fatto resi autonomi dall’impianto, grazie a stufe a pellet, camini e persino stufette elettriche, dopo la minaccia (siglata da centocinquanta persone) di volersi staccare dal teleriscaldamento, smettendo anche di pagare la quota fissa (obbligatoria), contenuta in una lettera spedita a Sgr e Comune di Rimini nelle scorse settimane. Una situazione che il Comune aveva promesso di risolvere nell’ambito del tavolo tecnico convocato alla fine di ottobre. Il punto è che ora, però, non sono bastate le firme raccolte nella raccomandata per convincere l’amministrazione della legittima rappresentanza del legale Steven Niccoli (che da anni assiste, anche davanti al Tar, il comitato). «Ma la discriminante – spiega Davide Cardone, del comitato teleriscalda- mento – doveva essere la raccolta di un centinaio di firme che dimostrassero l’effettivo interesse alla questione di una certa percentuale di teleriscaldati». (…)
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