Rimini. La versione di Louis Dassilva: «Manuela sta mentendo, quella mattina non ero lì»

Rimini. La versione di Louis Dassilva: «Manuela sta mentendo, quella mattina non ero lì»

RASSEGNA STAMPA

Questa volta non è rimasto in silenzio. E ha rispedito al mittente le accuse mosse dall’ex vicina di casa e amante, Manuela Bianchi. È durato quasi sei ore l’interrogatorio in carcere di Louis Dassilva, il 35enne senegalese unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli. Un lungo colloquio – quello tra Dassilva, il gip Vinicio Cantarini e il pm Daniele Paci – imperniato essenzialmente sulle dichiarazioni rese da Manuela il 4 marzo scorso, prima come persona informata sui fatti e poi come indagata per favoreggiamento. Bianchi ha di fatto ritrattato, almeno in parte, la sua precedente versione dei fatti, puntando il dito contro Dassilva e collocandolo sulla scena del crimine, la mattina del 4 ottobre del 2023. Secondo Manuela, Louis le avrebbe detto che avrebbe trovato il corpo di una donna steso a terra, chiedendole di non gridare ma di rimanere in silenzio e di salire al piano di sopra ad avvertire il ragazzo moldavo che abita nel palazzo del civico 31. Ricostruzione che ieri è stata smentita con forza da Dassilva, il quale dal canto suo ha negato di essersi trovato nel garage, quella mattina, prima del ritrovamento del cadavere da parte di Manuela e di non aver mai pronunciato quelle frasi che gli vengono invece attribuite dall’ex amante. «Il nostro assistito – ha detto l’avvocato Riario Fabbri che, insieme al collega Andrea Guidi difende l’indagato – ha confermato la versione dei fatti che ha sempre fornito (…)

Articolo tratto da Resto del Carlino

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