Rimini. Dopo il crac della società sportiva, presidente rischia di perdere la casa. Ma il giudice “cancella” il debito

Rimini. Dopo il crac della società sportiva, presidente rischia di perdere la casa. Ma il giudice “cancella” il debito

Rassegna stampa – L’Agenzia delle Entrate aveva presentato al dirigente un conto di oltre 363mila euro. Il Tribunale ha accolto il ricorso del 57enne che fa l’operaio: “Non può pagare quella somma”

MANUEL SPADAZZI – Travolto dal crac della società sportiva di Santarcangelo di cui era il presidente, ha rischiato di perdere la casa, l’auto, la moto. Già perché l’Agenzia delle Entrate gli aveva presentato un conto da 363mila euro. Un mare di debiti che lui, un operaio di 57 anni con uno stipendio mensile netto di 1.600 euro e gli alimenti da versare all’ex moglie, non sarebbe mai riuscito a pagare. Tanto che l’Agenzia delle Entrate aveva già avviato le procedure per pignorare l’appartamento in comproprietà con l’ex moglie, che vive lì con la figlia. Ma di fronte all’impossibilità oggettiva di saldare il debito il Tribunale, a cui il 57enne si era rivolto, assistito dall’avvocato Astorre Mancini e dal commercialista Fabio Fraternali, ha fatto lo sconto. Cancellandogli gran parte del debito: alle fine dovrà pagare solo 49mila euro. È uno dei, sempre più frequenti, casi di sovraindebitamento che si sono risolti positivamente grazie alle nuove norme. (…)

Articolo tratto da Il Resto del Carlino

 

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