(da “La Voce di Rimini”) L’avvocato Mauro Crociati, con la sua arringa, ha tentato di sgretolare una sentenza pesante di 8 anni e 20 giorni che pende sulla testa di Alessandro Bruschi.
Una sera di novembre di due anni fa, quattro amici 20enni in auto, passano dalla Colonnella con un bidone di benzina e lo svuotano davanti alla panchina su cui dormiva un barbone, dando vita ad un incendio dove il barbone rimane ustionato e ferito.
Secondo l’avvocato difensore di Bruschi, bisognerebbe riqualificare il reato cioè da “tentato omicidio” a “lesioni colpose” o “lesioni volontarie”; il senzatetto non era in pericolo di vita dato che è rimasto in prognosi riservata solo per due giorni e non si è mai fatto visitare da nessun perito; i testimoni sono inattendibili perchè avrebbero ecceduto nella descrizione; la benzina, rovesciata per terra, è defluita attorno alla panchina a causa di avvallamento della pavimentazione; c’erano vie di fughe dato che la bicicletta non era un ostacolo insormontabile e, infine, la simulazione voluta dal pm Davide Ercolani è stata inutile, suggestiva e fuorviante.
Quindi, per il legale, una giustizia così è una giustizia sadica ed una giustizia sadica, è un’ingiustizia.