Patrizia Cupo – Corriere Romagna: Adesione elevata nel reparto di Salute mentale, alla Chirurgia di Riccione e a Santarcangelo. Ma il 70% vantato dal sindacato a livello nazionale è lontano /
Medici, lo sciopero non fa male /
Nessun reclamo all’Ausl né code ai reparti: molti hanno deciso di rinunciare alle visite
RIMINI. Lo sciopero dei medici, a Rimini, non fa male: alla protesta contro i tagli alla sanità, il blocco del turn over e del contratto da quattro anni, hanno aderito più camici del solito ma, almeno secondo le prime impressioni, i numeri non sono quelli “vantati” dal sindacato dei medici a livello nazionale dove l’adesione ha superato il 70%. Nessun reclamo ufficiale all’Ausl e, di code nei reparti, nemmeno l’ombra: tanti, secondo i medici in servizio, i pazienti che autonomamente hanno deciso di non presentarsi all’appuntamento col dottore per la visita ambulatoriale, “spaventati” dallo sciopero. Stop fino alle 12 agli interventi programmati, visite
ed esami diagnostici: garantite solo le emergenze. La protesta, che consisteva nello sciopero solo per le prime quattro ore del turno, si è mossa comunque a macchia di leopardo: adesione altissima (braccia incrociate per tutti i medici tranne uno, tra quelli in servizio) nel reparto di Salute mentale, ma anche in Chirurgia a Riccione e a Santarcangelo. Meno adesioni negli altri reparti. «Non protestiamo per il contratto economico, ma perché si possa lavorare in sicurezza e tranquillità – si sfoga Claudio Aurigemma, segretario regionale dell’Anaao, il sindacato dei medici -. Non c’è più limite a nulla, non assumono più giovani, incidendo sulla qualità e sulla sicurezza del sistema. Non ci frega
nulla del contratto economico, ma vorremmo vedere sbloccati i fondi che già sono nostri e vogliamo avere regole certe». (…)
