Rimini. «Non volevo ammazzarlo, ho perso la testa»

Rimini. «Non volevo ammazzarlo, ho perso la testa»

«Non volevo ammazzarlo, ho perso la testa»

Il killer scoppia in lacrime davanti al suo avvocato e confessa il delitto: «Avevamo discusso, non ci parlavamo più da tempo»

«Non volevo farlo, non volevo». Edi Žegarac lo ha ripetuto più e più volte, sia ai carabinieri della compagnia di Riccione, che alla presenza del sostituto procuratore Luigi Sgambati. L’uomo, 54 anni, in manette per l’omicidio di Nicola Donadio, è apparso confuso, ma si è mostrato collaborativo con gli inquirenti, ammettendo spontaneamente di aver aggredito il vicino di casa (che è stato colpito in testa più e più volte con un bilanciere). Davanti al suo avvocato, Massimiliano Orrù del foro di Rimini, che ieri lo ha visitato in caserma, è scoppiato in lacrime, dicendosi distrutto per quel terribile gesto, e soprattutto per i quattro figli della vittima.Agli inquirenti ha anche riferito di aver avuto una sorta di blackout mentale: ricorda solamente di essersi seduto fuori dal container di Donadio, sapendo che a quell’ora (le sei del mattino) sarebbe tornato dal lavoro. Poi lunghi minuti di buio totale, con le immagini che nella testa del 54enne si fanno confuse e sbiadite. Al suo ‘risveglio’, si è ritrovato seduto nel bagno della casa della vittima, con gli abiti ancora sporchi di sangue (…)

Articolo tratto da Resto del Carlino

 

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