Rimini: Processo Pantani, la fine di un incubo per Carlino

Rimini: Processo Pantani, la fine di un incubo per Carlino

Carlino, dopo l’assoluzione ottenuta nel processo Pantani, afferma: “Per me è finito un incubo, spero solo che in futuro il mio nome non venga più associato a quello di Pantani e che non venga più etichettato come una spacciatore”.

Carlino, ex fondatore di un’agenzia di ragazze-immagine a Rimini, è tornato nella sua Lecce a fare l’imprenditore di tutt’altro.

Dopo la confessione e il patteggiamento di Fabio Miradossa, nonché lo spacciatore di Pantani, del corriere Ciro Veneruso e l’assoluzione dell’amante russa del Pirata, Elena Korovina, alla sbarra era rimasto solo Carlino con l’accusa di avere concorso nello spaccio e anche nella morte del ciclista romagnolo.

Secondo gli inquirenti Carlino era il mediatore nelle trattative tra Pantani e Miradossa.

Carlino viveva vicino a “Le Rose” e da lui era andato a bussare Pantani perché era devastato dalla necessità di trovare la cocaina.

La consegna della sostanza stupefacente, organizzata da Miradossa, fu effettuata da Veneruso.

L’imprenditore leccese giura di aver cercato soltanto di togliersi di torno Pantani, ormai ridotto ad essere l’ombra di se stesso, perché aveva la netta sensazione che gli avrebbe procurato un mare di guai.

Fonte: (corsivo) “Il Resto del Carlino”

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