Rimini San Marino: Celli nei guai per la Voce di Romagna

AVREBBE STORNATO 20 MILIONI DI CONTRIBUTI. CHIESTO IL FALLIMENTO
Bufera sulla ‘Voce di Romagna’ L’editore Celli indagato per truffa
RIMINI
«NON sapevo nemmeno di essere indagato. Ma i numeri sono sotto gli occhi di tutti, la vita dell’azienda è lì, e come sono andate le cose lo sanno tutti. Quei soldi sono stati investiti nell’azienda, ma purtroppo ne sono stati spesi più di quelli che abbiamo incassato. E proprio da questo sono derivate le difficoltà». Esprime tutto il suo stupore Gianni Celli
(nella foto), editore della società ‘La Voce’ che fino a poco tempo fa era proprietaria della testata dell’omonimo quotidiano, indagato per truffa aggravata. Il fascicolo è stato aperto dalla Procura, sulla base di denunce presentate da alcuni ex dipendenti dell’azienda, e riguarda l’erogazione da parte dello Stato dei contributi per l’editoria. Contributi di cui il giornale ha usufruito per dieci anni, per una cifra complessiva di circa venti milioni di euro.
SECONDO l’accusa però, quei soldi non sarebbero stati utilizzati per aiutare il quotidiano a sopravvivere, ma dirottati per finanziare altre attività nel settore immobiliare. L’indagine, di cui si sta occupando il nucleo di polizia tributaria, rischia di allargarsi anche all’ipotesi di falso in bilancio, ipotizzata nel corso dell’udienza di concordato. La procura di Rimini si è opposta alla richiesta di concordato presentato dalla società ‘La Voce’. Il pubblico ministero, Luca Bertuzzi, su mandato dello stesso procuratore della Repubblica, Paolo Giovagnoli, ha chiesto infatti qualche giorno fa il fallimento della società. Richiesta fatta sulla base di un’inchiesta che vede l’editore e imprenditore Gianni Celli indagato per truffa aggravata per conseguimento di erogazioni pubbliche, nel caso specifico i contributi per l’editoria. Un parere, quello espresso dal pubblico ministero, che non è però vincolante.