Rimini. Segregata col figlio di 3 anni e costretta a prostituirsi. NQ di Rimini

Rimini. Segregata col figlio di 3 anni e costretta a prostituirsi. NQ di Rimini

Nuovo Quotidiano di Rimini: L’uomo, uno slavo di etnia rom, l’aveva rapita quattro giorni fa in un campo nomadi a Città di Castello. E’ tutt’ora ricercato / Segregata e costretta a prostituirsi / Giovane donna rapita insieme al figlioletto di 3 anni e rinchiusa in una roulotte / L’aguzzino, un suo ex fidanzato, la costringeva a vendere il suo corpo in strada

RIMINI – Rapita, chiusa in una roulotte insieme al figlioletto di 3 anni, e costretta a prostituirsi. Quattro giorni da incubo per una 25enne rom di etnia slava. Terminati martedì mattina con la liberazione e il ritorno in libertà. E con l’identificazione dei suoi aguzzini, tre persone di cui due donne, tutti nomadi (all’appello, però, manca ancora un uomo). Una vicenda squallida, dunque, che apre uno scenario inquietante anche nello stesso universo rom, mai dedito alla prostituzione.

Iniziata la scorsa settimana quando l’uomo, un 28enne slavo, che con la ragazza aveva avuto una lunga relazione (dalla quale era nato il piccolino) interrotta, però, cinque anni fa, si presenta, in compagnia di un amico, nel campo rom di Città di Castello (Perugia) dove la giovane vive con la nonna. Senza proferire parola, il 28enne, già denunciato in passato dalla ragazza per maltrattamenti, prende di forza lei e il figlioletto e li trascina in auto. Per poi ripartire a folle velocità verso Rimini, città dove vive, sotto gli occhi terrorizzati della nonna della ragazza. Giunti in Riviera madre e bimbo vengono rinchiusi in una roulotte. E lei costretta con la forza a prostituirsi in strada. (…)

 

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